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Draghi: «No a ingerenze politiche sul credito»

di Nicoletta Cottone

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17 marzo 2009


Sì ai Tremonti bond, no a interferenze della politica nelle valutazioni di merito del credito. E chiarezza sui titoli tossici delle banche mondiali. Sono alcuni dei punti cardine dell'intervento del Governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, svolto nel corso di un'audizione alla commissione Finanze della Camera sul sistema bancario e finanziario, trasmessa in diretta sul sito del Sole 24 Ore. «Gli interventi - ha detto Draghi - hanno evitato il collasso del sistema, ma non ancora portato chiarezza nei bilanci di quelle banche che più hanno investito nei titoli che chiamiamo tossici. Permane incertezza sull'entità e la distribuzione delle perdite nei bilanci di quelle che erano le più grandi banche mondiali». Inoltre, ha avvertito, «è prevedibile che la recessione deteriorerà gli attivi bancari».

Quattro le condizioni per ripristinare la fiducia nel sistema bancario. Per il Governatore ripristinare le condizioni di fiducia nel sistema bancario è questione globale, non nazionale. Quattro le condizioni «essenziali», a partire dalla necessità di fare pulizia sugli attivi dei bilanci. «Questo - ha detto Draghi - deve divenire parte integrante degli interventi pubblici a supporto del sistema finanziario». In Europa, poi, si fissino criteri omogenei. Comuni devono essere i criteri per definire il capitale delle banche in vista delle ricapitalizzazioni. Terzo punto per il Governatore è che le autorità hanno chiarito come intendano proteggere tutte le istituzioni sistematicamente rilevanti, lasciando a carico degli azionisti le eventuali perdite e proteggendo invece gli altri creditori. Quarta e ultima condizione è che «è ora di passare alla sistemazione dei problemi ereditati dal passato alla riflessione sul modo di assicurare la disponibilità del credito da ora in poi». E per questo ricapitalizzare è necessario ma non sufficiente: «Occorre pensare a strumenti nuovi, anche non convenzionali». Bankitalia, ha sottolineato il Governatore, «prima al mondo», avvierà la vigilanza anche sulle remunerazioni dei manager degli istituti, con istruzioni ad hoc che entreranno in vigore a giugno. Recentemente, poi, il Financial Stability Forum, guidato dallo stesso Draghi, ha emanato principi di remunerazione a livello mondiale.

No a interferenze politiche nelle valutazioni di merito del credito. «Ritengo che debbano essere evitate interferenze politico-amministrative nelle valutazioni del merito di credito di singoli casi». Il credito, ha spiegato il Governatore, «é e deve restare attività imprenditoriale, basata su un prudente apprezzamento professionale della validità dei progetti aziendali». Dunque il lavoro dei prefetti nell'analisi del credito erogato alle imprese non deve «sconfinare» in un «ruolo di pressione sulle banche che spinga ad allentare il rispetto di criteri di sana e prudente gestione nella selezione della clientela».

Essenziale migliorare il coordinamento della vigilanza nella Ue. Draghi ha sottolineato che la Banca d'Italia «non ha mancato» nel suo lavoro di vigilanza e in Italia non ci sono stati casi di banche che «sono saltate come in altri paesi». Ha rivendicando come già al suo arrivo nel febbraio 2006 aveva denunciato i rischi dei derivati e come il sistema della vigilanza di Via Nazionale abbia funzionato tenendo a mente «non i prodotti ma gli intermediari». Ha rilevato «l'esigenza di un forte coordinamento globale è evidente e condivisa». Per il Governatore migliorare il coordinamento della vigilanza «è essenziale soprattutto a livello europeo, se si vogliono preservare i benefici del mercato unico dei capitali». Draghi ha anche ricordato che in Europa sta crescendo «il consenso per soluzioni coraggiose, che prevedano la messa in comune di alcune funzioni di regolazione e supervisione». E ha sottolineato che la nuova architettura della vigilanza europea «non rinuncerá al patrimonio di conoscenze, professionalitá, vicinanza al mercato disponibili nelle autoritá nazionali».

Sì ai Tremonti bond. Tremonti bond per sostenere l'economia. «L'irrobustimento del capitale, anche con gli strumenti messi a disposizione dallo Stato, é condizione per sostenere la capacità del sistema bancario di fornire credito all'economia». Il Governatore ha ricordato che le condizioni degli strumenti italiani sono allineate a quelle offerte da altri paeesi europei. «Mi attendo che le banche ne facciano uso per importi adeguati».

Accelerare i pagamenti della Pa alle imprese. Indispensabile accelerare i pagamenti della Pubblica Amministrazione alle imprese. Il Governatore ha ricordato che i crediti commerciali delle imprese nei confronti delle Pa «connessi con dilazioni e ritardi nel pagamento di beni e servizi, sono molto elevati: circa il 2,5% del Pil, oltre il 30% della spesa annua delle amministrazioni per consumi e investimenti. Un'accelerazione dei pagamenti darebbe sostegno alle imprese senza appesantire strutturalmente i conti pubblici». Il Governatore ha ricordato che tutti gli indicatori - produzione, ordinativi e giacenze di magazzino - continuano a segnalare ritmi produttivi molto bassi. «È verosimile - ha aggiunto - che l'intero 2009 si chiuda con un nuovo, significativo calo dell'attività economica, concentrato soprattutto nel settore privato».

  CONTINUA ...»

17 marzo 2009
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