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Si vota una doppia fiducia sul legittimo impedimento

di Nicoletta Cottone

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9 marzo 2010
Ostruzionismo al Senato sul legittimo impedimento

Doppia fiducia per il ddl sul legittimo impedimento. I senatori in aula sono chiamati oggi pomeriggio a votare due voti di fiducia sui due articoli che costituiscono il provvedimento. Poi si voterà l'intero provvedimento. È stato deciso così al termine della conferenza dei capigruppo dopo che il Governo aveva posto la questione di fiducia. Il primo voto di fiducia è previsto alle 17, il secondo alle 18, poi il voto finale alle 19. All'annuncio in aula della fiducia da parte del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Elio Vito, è seguito un boato dai banchi dell'opposizione. La fiducia è stata posta, ha detto Vito, «considerato l'alto numero di emendamenti presentati», ben 1.685.

L'opposizione vuole che il presidente del Consiglio, Berlusconi, «diretto interessato al provvedimento» sia presente in aula a Palazzo Madama durante le votazioni del ddl sul legittimo impedimento. Lo hanno chiesto i capigruppo dell'opposizione Anna Finocchiaro del Pd, Gianpiero D'Alia dell'Udc e Felice Belisario dell'Idv, durante la conferenza dei capigruppo. È stata anche chiesta la diretta tv sul voto.

La senatrice del Pd, Marina Magistrelli, mostra una maglietta nell'Aula del Senato (Ansa)Ostruzionismo in aula dalla mattinata. Ieri era scattato in aula l'ostruzionismo dell'opposizione. La battaglia di Pd e Idv è iniziata facendo mancare il numero legale al momento della votazione del processo verbale. Alla ripresa dei lavori sono cominciati gli interventi dei senatori dell'opposizione. Il ddl è costituito da 2 articoli e 8 commi che individuano una serie di fattispecie di legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali per premier e ministri. Si tratta, spiega l'articolo 2, di un provvedimento di carattere transitorio, efficace fino all'entrata in vigore di una legge costituzionale che conterrà una disciplina organica delle prerogative del premier e dei ministri e della disciplina attuativa sulle modalità di partecipazione ai processi penali. Comunque valido non oltre 18 mesi dopo la data di entrata in vigore della legge sul legittimo impedimento. Le cinque le questioni di costituzionalità presentate dall'opposizione al ddl sul legittimo impedimento, sono state rigettate.

La protesta in maglietta bianca delle senatrici del Pd. Contro le leggi ad personam in aula si è svolta anche la protesta delle senatrici del Pd in maglietta bianca, con la scritta «Etiam si omnes, ego no», «Se anche tutti, io no». La senatrice Emanuela Baio ha ricordato che si tratta del «motto dei giovani universitari tedeschi della Rosa bianca usato come forma di protesta durante il nazismo per dire no a un sistema dittatoriale».

Finocchiaro: «Il ddl viola il principio di uguaglianza». La presidente dei senatori del Pd, Anna Finocchiaro, protestando contro il provvedimento, che il Pd ritiene incostituzionale, ha detto che sono «violati i diritti dell'opposizione perché i tempi stabiliti e contingentati per la discussione del provvedimento sono ridicoli vista la delicatezza della materia trattata». Il provvedimento, ha detto Finocchiaro , «viola il principio di uguaglianza. Si certifica che chi è più forte, potente e ha più mezzi prevale su chi è meno potente. Questo è intollerabile in un momento di crisi complessiva del Paese».

D'Alia: «Errore politico della maggioranza». Per il capogruppo Udc, Gianpiero D'Alia, porre la fiducia è un errore politico. «Siamo rammaricati da questo ennesimo errore politico della maggioranza e del governo, prendiamo atto che è stata posta la fiducia, la prospettiva quindi cambia e voteremo contro». Alla Camera, invece, l'Udc si era astenuto.

Di Pietro: «Legge incostituzionale». Il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro ha detto che «il legittimo impedimento é un'altra legge incostituzionale e anche su questo, o la Corte costituzionale o il capo dello Stato, o alla fine l'Italia dei valori con i suoi referendum, farà giustizia».

Casson: «Peggio del lodo Alfano». Berselli: «Idee confuse»

9 marzo 2010
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