Crescita organica e taglio dei costi (una sforbiciata di 460 milioni di euro che ricadrà su 2 mila addetti in Belgio e Olanda) da un lato, espansione delle banca online e delle polizze assicurative sul mercato asiatico senza pensare, comunque, a grosse acquisizioni.
Procede con una politica dei piccoli passi il colosso bancario e assicurativo Ing Groep, prima società di servizi finanziari in Olanda e sesta in Europa per capitalizzazione, che nel 2005 ha messo a segno un aumento dell'utile netto del 25,3% a 7,2 miliardi di euro.
Nel solo quarto trimestre il risultato è progredito del 30,7% a 1,84 miliardi (85 centesimi ad azione), ben oltre le attese degli analisti, contro gli 1,41 miliardi (e 65 centesimi di eps) di un anno prima. In particolare, l'aumento dell'utile annuale è stato trascinato dalle attività bancarie, che hanno realizzato un utile netto di 3,94 miliardi (+64%), con un ulteriore accelerazione nell'ultimo trimestre (+84% a 979 milioni). Il settore assicurativo, che procura circa il 50% delle entrate (la banca
online Ing Direct il 6%, la banca commerciale il 15% e la
corporate il 25%) ha invece segnato un calo dell'utile netto a 3,21 miliardi (-2,4%). Nel quarto trimestre la flessione è stata dell'1,6% a 861 milioni. Ing proporrà ai soci un dividendo di 1,18 euro per azione (+10,3%). Il Roe aumenta al 26,6% dal 25,4 di un anno fa.
Il chief executive officer Michel Tilmant, al timone dal 2004, si è detto fiducioso nella crescita del gruppo dopo che ha seguito l'acquisizione del 20% della Banca di Pechino per 166 milioni di euro e quella di una branca francese della britannica Egg Plc., la più importante banca internet d'Oltremanica. Lo scorso dicembre ha ottenuto l'approvazione delle autorità cinesi per l'apertura di una branca di Ing Capital Life nella provincia di Shandong, un mercato che da solo vale 5,7 milioni di potenziali clienti. In gennaio, infine, la Banca centrale olandese ha dato il via libera all'avvio delle attività in Tailandia, seconda economia del Sudest asiatico. Uno dei punti saldi della crescita, in ogni caso, resta Ing Direct, la banca online prima in Europa, che ha superato da poco il traguardo dei 15 milioni di clienti e che punta a conquistare spazio nei mercati in cui è già attiva, nonostante l'aumento del costo del denaro determinato dall'innalzamento dei tassi d'interesse da parte della Bce ad ottobre (un nuovo aumento di 25 punti base, fino al 2,50%, è atteso a marzo) stia rendendo molto più competitivi e appetibili i titoli di Stato, ormai a un passo dal rendimento netto dei conti deposito offerti dalla Zucca alla vecchia clientela (per i nuovi entrati il rendimento lordo è stato incrementato dal 2,4% al 3,5%). La previsione degli analisti è che Ing Direct - alla vigilia di un avvicendamento al vertice, con Hans Verkoren prossimo alla pensione sostituito dall'attuale chief financial officer Dick Harryvan - possa contribuire per il 14% in più ai profitti della casa madre entro il 2010. Tra i punti di forza del gruppo anche i mutui (+23% con 54,9 miliardi in portafoglio dai 48,1 del 2004), grazie a un collaudato modello di business basato sulla filosofia low cost.