Sarà sollevata oggi al tavolo tecnico di professionisti e piccole imprese all'agenzia delle Entrate la questione dell'Iva delle auto. È quanto annunciano i rappresentanti dei professionisti, che non fanno mistero del disappunto sulla questione, non solo perché sembra troppo ravvicinata la scadenza del 16 aprile, ma anche perché la normativa crea molto scontento nei contribuenti.
Fonti vicine al vice ministro dell'Economia, Vincenzo Visco, fanno sapere che se le categorie intendono sollevare la questione, il tavolo tecnico può essere la sede naturale. Tuttavia, non arriva alcun commento rispetto alle stime del Sole-24 Ore del lunedì: nonostante uno stanziamento in bilancio di 17,2 miliardi, alla fine a titolo di rimborsi Iva nelle tasche dei contribuenti dovrebbero arrivare appena 4 miliardi.
l vice ministro, ieri a Milano per una conferenza all'università Bocconi (si veda l'articolo a pagina 5), non è voluto entrare nel merito delle prossime misure che saranno adottate per "spendere" il surplus di entrate registrato di recente. Anche se ha fatto notare che il maggior gettito, provenendo da un incremento delle Entrate, servirà a ridurre il prelievo fiscale.
Per capire in che direzione il Governo si orienterà è utile guardare alle recenti dichiarazioni dei vertici dell'Esecutivo. Da un lato ci sono infatti le affermazioni del premier Romano Prodi, che nel corso del dibattito parlamentare sulla fiducia al Governo, ha citato tra i prossimi impegni dell'Esecutivo la riduzione dell'Ici sulla prima casa e le misure a sostegno dei redditi bassi, con particolare attenzione alle famiglie numerose e agli incapienti. Dall'altro, le richieste che stanno affluendo sul tavolo del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, dal finanziamento dei nuovi ammortizzatori sociali all'incremento delle pensioni minime. Ultima, in ordine di tempo, l'apertura dello stesso Padoa-Schioppa che ha definito prioritario un intervento a favore delle imprese, e la replica a distanza del presidente del Senato, Franco Marini, che al contrario invita a usare l'extragettito per incrementare la disponibilità di «famiglie e cittadini».
La sintesi dell'intera questione - si osserva in ambienti governativi - è che ancora non è stato deciso quale strada percorrere. Per fare il punto e prevenire spaccature in previsione dell'apertura del confronto con le parti sociali di giovedì, questa mattina si incontreranno al Senato i capigruppo dell'Unione. Al momento, tutte le opzioni allo studio restano teoricamente in piedi, con l'unica certezza che non si potrà soddisfarle tutte. Ecco allora emergere l'ipotesi di un intervento a tappe.
L'accertamento della somma effettivamente disponibile non avverrà prima dell'assestamento di bilancio di fine giugno. Riemerge però anche la possibilità che il Governo "anticipi" parte dell'extragettito strutturale, dando comunque un segnale immediato già nelle prossime settimane. Degli 8-10 miliardi di maggiori entrate accertati dalla Trimestrale di cassa, 2-3 miliardi potrebbero essere destinati all'abbattimento dell'Ici e all'incremento delle detrazioni a favore degli incapienti, mentre la riduzione del prelievo fiscale sulle imprese sarebbe affidata alla prossima Finanziaria.
Tra luglio, con il Dpef, e settembre, con le nuove stime sul gettito a disposizione, sarà possibile quantificare esattamente l'entità del bonus, fermo restando una parte consistente dell'extragettito dovrà essere destinato a ridurre il deficit del 2008, come ha lasciato intendere Padoa-Schioppa. Al momento, basterebbe una correzione di 7,5 miliardi (già acquisita con l'extragettito). Ogni eventuale intervento aggiuntivo dovrebbe trovare sul campo una nuova fonte di finanziamento, andando così a incrementare l'importo lordo della manovra.
Gran parte del merito del sorprendente andamento del deficit (la nuova stima per l'anno in corso è il 2,3% del Pil) si deve appunto all'ottima performance delle entrate. Non altrettanto si può dire dell'andamento della spesa corrente, che non a caso è prevista ridursi quest'anno solo di un modesto 0,2 per cento. Il messaggio che traspare dal "preambolo" di Padoa-Schioppa alla Trimestrale di cassa, ma anche da quanto lo stesso ministro ha sostenuto sabato a Cernobbio, è chiaro: nuovi o maggiori esborsi andranno finanziati da contemporanee economie di spesa. E qui la partita si complica notevolmente.