Vuitton Cup al via: 11 sfidanti pronti alla battaglia, Mascalzone tra i big
di Luca Re

Lo spettro più temuto della Coppa America agita i sogni degli 11 avversari di Alinghi: l'eliminazione, la sconfitta senza prove d'appello. Lunedì 16 aprile parte la Louis Vuitton Cup, l'arena velica che selezionerà lo sfidante ufficiale della barca svizzera. È finito il tempo dei giochi a nascondino, delle sperimentazioni e dei pronostici: ultimi allenamenti di rifinitura per equipaggi e barche, poi sarà battaglia vera. La formula prevede due sessioni giornaliere di regate, con 10 match e turni di riposo per ogni barca, durante il primo girone eliminatorio (Round Robin), dal 16 al 23 aprile. Il secondo girone, dal 25 aprile al 7 maggio, ha in programma un solo gruppo di cinque sfide quotidiane. Il primo derby italiano sarà il 18 aprile, tra +39 e Mascalzone Latino.

Un'arena velica spietata, senza Alinghi
La Vuitton è spietata: al termine dei due Round Robin, solo quattro team resteranno in gara per contendersi un posto in finale. Gli altri torneranno con amarezza in banchina. Nessuno vorrebbe spendere milioni e lavorare duramente per tre anni solo per ammettere che l'importante è stato partecipare. Il motto della Coppa America è che non esiste il secondo posto: questa è la logica del match racing, dei duelli tra due barche. Le regate di flotta dell'Act 13 hanno esaurito l'antipasto della coppa. Il menù più succulento inizia con la Vuitton. Ogni regata è decisiva, perché vale due punti e ogni team deve affrontare tutti gli altri.

Alinghi, intanto, si preparerà per conto suo fino al 23 giugno (inizio del trentaduesimo match di coppa), studiando i potenziali avversari. Sarà un vantaggio? Ernesto Bertarelli, presidente del sindacato svizzero, chiarisce i termini della competizione più antica del mondo: «La Coppa America è un gioco dove a un certo punto i challenger vanno da una parte per scegliere il loro rappresentante, mentre il defender deve attraversare il suo deserto e allenarsi da solo». Alinghi, spiega Bertarelli, ha di fronte una lunga pausa molto difficile da affrontare, dovendo mantenere la concentrazione sui progressi degli sfidanti, senza possibilità di confronti diretti.

Mascalzone insegue i favoriti. Bertarelli: «Mi ha impressionato»
Alcuni team hanno fatto passi da gigante, altri invece sono arretrati come i gamberi. Mascalzone Latino è l'outsider più agguerrito, capace di chiudere l'Act 13 al terzo posto, grazie alla costanza di risultati e all'abilità dei velisti, tanto da meritare un elogio da parte di Bertarelli. «La squadra che mi ha impressionato di più è Mascalzone Latino, penso che abbiano azzeccato la barca», dichiara il patron di Alinghi. I primi avversari degli azzurri nel Round Robin saranno i temibili neozelandesi, i favoriti degli 11 sfidanti e vincitori del "Vuitton Ranking" con quattro punti bonus. Vasco Vascotto, skipper di Mascalzone, esprime la grinta di tutto l'equipaggio di fronte a Team New Zealand: «Come si dice: via il dente via il dolore! Dobbiamo navigare con la nostra personalità di sempre e fare delle bellissime regate, senza farci intimorire da nessuno. Abbiamo imparato e migliorato moltissimo ed è questo che dobbiamo continuare a dimostrare».

Chi sale e chi scende dopo l'Act 13
Salgono le quotazioni di Mascalzone Latino, insieme a Desafío Español e Team Shosholoza, ma scendono quelle di Victory e Areva, con prestazioni inferiori alle attese nell'Act 13. Team New Zealand ha rimediato a diversi errori con la velocità dello scafo, mentre BMW Oracle, il challenger americano di Larry Ellison, ha pasticciato varie volte. A bordo di Luna Rossa le bocche sono cucite, come vuole la scaramanzia napoletana dello skipper Francesco de Angelis. È l'unico team che ha schierato la barca più nuova (ITA 94), restando però a secco di vittorie e sorpassato da Mascalzone. Quale sarà la tattica della squadra italiana più accreditata? +39 Challenge, infine, sta riparando ancora l'albero spezzato nella collisione con Team Germany: purtroppo dovrà iniziare il Round Robin con quello vecchio.
13 aprile 2007