Tutti contro New Zealand per tenere la Coppa America in Europa
di Luca Re

Poveri neozelandesi, già bersagliati prima di cominciare la finale della Vuitton Cup contro Luna Rossa: sono tutti contro di loro. È divampato il fuoco del tifo incrociato e delle ambizioni future dei principali team. La trentaduesima edizione della Coppa America deve ancora terminare, che già si pensa alla sfida numero 33. Sentite Agustín Zulueta, capo del team spagnolo Desafío, eliminato per 5-2 da Team New Zealand nelle semifinali: «Adesso dobbiamo sperare che Alinghi vinca, così che la coppa rimanga a Valencia e la prossima edizione si disputi qui». È un'affermazione che nasconde una preferenza per Luna Rossa in finale, perché mal che vada la competizione rimarrà nel vecchio continente. Il defender svizzero è dello stesso parere, come ricorda lo skipper di Alinghi Brad Butterworth: «Se avessi la possibilità di scegliere, probabilmente risponderei Luna Rossa. La coppa in Europa è stata fantastica e se noi gareggeremo contro di loro, vorrà dire che la coppa rimarrà in Europa in ogni caso».

I piani di Alinghi e Desafío, ma Luna Rossa sogna l'Italia
I primi a ringraziare Butterworth, ovviamente, sono i ragazzi del Team Prada, che sperano di ripetere la finale vincente del 2000 contro America One. Il sogno di Luna Rossa è battere infine Alinghi e assegnare l'evento all'Italia. I neozelandesi venderanno cara la pelle: la Coppa America è una vera missione nazionale per i kiwi, il cui unico scopo è riportare la mitica brocca d'argento nella bacheca del Royal New Zealand Yacht Squadron. Il problema è che la competizione velica più antica del mondo si è trasferita in Europa, e lì vorrebbe restare, secondo i calcoli machiavellici della squadra spagnola e di quella svizzera.
Zulueta ha dichiarato che Desafío è pronto a rilanciare subito la sfida, contando sull'appoggio dello sponsor principale (Iberdrola) e sulla ricerca di nuovi. La decisione dipenderà dalla sede della prossima coppa: nessuno dei team ha voglia di trasferirsi all'altro capo del mondo in Nuova Zelanda. Ciò comporterebbe un aumento dei costi, e avrebbe una pessima ricaduta sugli ascolti televisivi e quindi sugli investimenti pubblicitari. Le regate sarebbero trasmesse di notte, non certo durante il pomeriggio come le dirette da Valencia.
Il patron di Alinghi, Ernesto Bertarelli, continua a manifestare il suo debole per la città spagnola, non solo nel campo della vela. Nelle scorse settimane ha dato l'assenso a Bernie Ecclestone per utilizzare le basi dei team in occasione del nuovo circuito cittadino di F1, previsto a Valencia dal 2008. Valencia ha costruito il suo rilancio sul nuovo porto della Coppa America, le cui strutture potrebbero essere impiegate senza soluzione di continuità per un'edizione bis. Ecco perché tutti sono contro New Zealand e tifano per Alinghi (e Luna Rossa): la coppa deve restare nel Mediterraneo, per la felicità di sponsor, televisioni e capi dei team.
25 maggio 2007