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NELLA STORIA


Bernard Hinault (Yffignac, Bretagna 1954)
Una sfida contro il tempo

Uno dei maggiori ciclisti della storia francese, vanta una serie di primati estremamente significativi: è il solo ciclista che abbia vinto Tour de France, Giro d’Italia, e Vuelta di Spagna alla prima partecipazione; non è stato mai battuto al Giro d’Italia (tre partecipazioni, tre vittorie); come Coppi e Merckx ha vinto per due volte sia il Giro che il Tour; come Anquetil ha vinto nello stesso anno Vuelta e Tour; come Merckx ha vinto, nello stesso Tour, la classifica generale, quella a punti e il Gran premio della Montagna. Se nelle corse ha dato prova di una non comune fermezza di carattere, anche nel suo ritiro dalle gare ha colpito per la sua determinazione, fissando con oltre cinque anni di anticipo la fine della sua carriera e rispettando puntualmente la scadenza, chiudendo la sua esperienza di atleta a 32 anni, ancora in forma e vincente.
Bernard Hinault nasce in Bretagna nel 1954. Per andare a scuola deve percorrere ogni giorno 15 chilometri in bicicletta. A diciassette anni esordisce in una competizione su strada, vincendola. L'anno successivo ottiene il titolo nazionale junior su strada. Si dedica poi alla pista, vincendo il campionato francese d'inseguimento dilettanti; a venti anni passa ai professionisti.
Nel 1977, in soli cinque giorni, vince due classiche del nord, la Gand-Wevelgem e una Liegi-Bastogne-Liegi tormentata dal maltempo, durante la quale ha la meglio su Thurau, De Vlaeminck, Merckx e Maertens. Nel 1978 vince per la prima volta il Tour de France, grazie a una schiacciante superiorità a cronometro. Dopo il successo nella Vuelta di Spagna, inizia ad essere paragonato al connazionale Jacques Anquetil, il grandissimo corridore francese. Nell’edizione successiva della Grande Boucle trionfa vincendo sette tappe.
Dopo aver vinto il Giro di Lombardia e bissato il successo nella Liegi-Bastogne-Liegi, partecipa nel 1980 al Giro d'Italia. Conquista la maglia rosa nella tappa dello Stelvio, dopo una grande impresa in salita, portandola poi fino alla fine del giro. Ai mondiali di Sallanches va in fuga con Baronchelli, per poi staccarlo nel finale e conquistare la maglia iridata. Riscatta così il ritiro per tendinite dal Tour, che torna a far suo con largo margine nell'edizione successiva. Il 1981, per Hinault, è soprattutto l'anno dell'affermazione nella Parigi-Roubaix, la corsa sul pavé che il campione francese detesta e definisce anacronistica. Poche settimane dopo domina anche la Amstel Gold Race. Nel 1982 ottiene l'accoppiata Giro-Tour, riuscita prima di lui solo a Fausto Coppi, Anquetil e Eddy Merckx.
Aggiunge al suo palmares la Freccia Vallone, un altro Giro di Lombardia e la seconda Vuelta. Nel 1984, quando molti lo danno già sul viale del tramonto, Hinault sfodera una delle sue annate migliori. Al Giro ha la meglio su Francesco Moser, che lo insidia sino all'ultima cronometro: il campione francese sfoggia una grande prestazione contro il tempo e fa sua per la terza volta la corsa rosa. Alla vittoria al Giro si aggiunge anche quella al Tour, dove Hinault raggiunge il quinto successo. L’accoppiata Giro-Tour viene centrata per la seconda volta.
Nel 1986 Hinault abbandona le corse, rivestendo per alcuni anni il ruolo di direttore tecnico del Tour. Successivamente preferirà dedicarsi alla sua fattoria in Bretagna, pur rimanendo sempre molto legato al mondo delle corse.


 
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