La riforma è stata introdotta con un unico articolo diviso in 55 commi dopo un percorso di mille giorni, con un disegno di legge varato dal Governo alla fine del 2001 e un doppio voto di fiducia per diventare legge.
Sintetizziamo i punti fondamentali.
Per tutti è Istituito un casellario presso l'Inps che raccoglie tutte le posizioni previdenziali esistenti in Italia, una specie di maxi banca dati, chiamata Casellario centrale delle posizioni previdenziali attive.
Le funzioni del Casellario sono la raccolta, la conservazione, l'elaborazione e la gestione dei dati e delle altre informazioni relative alle posizioni assicurative dei soggetti iscritti alle gestioni di cui all'art. 1, comma 23, lettere da a) ad e) della legge 23 agosto 2004, n.243 .
Il fine è consentire di emettere l'estratto conto contributivo annuale e di calcolare la pensione sulla base della storia contributiva dell'assicurato che, avendone maturato il diritto, chiede, in base alle norme che lo consentono, la certificazione dei diritti acquisiti o presenta domanda di pensionamento. Perciò serve ad aiutare i lavoratori interessati a calcolare la pensione, a rilasciare le certificazioni dei diritti acquisiti, a emettere l'estratto conto annuale dei contributi versati, a occuparsi dati sui lavoratori extracomunitari, su infortuni e malattie invalidanti.
La prima novità relativa alle nuove pensioni la cui applicazione è attualmente in corso riguarda il tfr, il trattamento di fine rapporto: è individuata la modalità del silenzio assenso per destinarlo automaticamente ai fondi pensione in assenza di opposizione da parte del lavoratore: il suo silenzio vale come un sì. E' atteso un flusso di almeno 10 mld di euro verso i vari strumenti di previdenza complementare come fondi aperti/chiusi e polizze assicurative.
Dal 2005 al 2007 è stato previsto un super bonus per chi rinvia la pensione di anzianità. Fino a tutto il 2007 chi sceglie il rinvio della pensione di anzianità avrà diritto al super bonus e cioè al versamento in busta paga di quanto sarebbe andato all'ente di previdenza. Lo stop ai pagamenti previdenziali dei contributi si traduce in un aumento valutabile in almeno un terzo in più dello stipendio. Questo buono per rinviare il ritiro ha un'esenzione fiscale particolare che modifica il testo unico delle imposte sui redditi ma l'agevolazione riguarda solo i dipendenti del settore privato. E dal 2008 aumento età anagrafica pensioni di anzianità e vecchiaia nel sistema contributivo, il cosiddetto "scalone".
Con la riforma Maroni dal 1 gennaio 2008 si potrà accedere alla pensione di anzianità con 60 anni di età (61 per i lavoratori autonomi) e 35 anni di contributi oppure con 40 anni di contributi indipendentemente dall'età. Dal 2010 l'età richiesta sale a 61 anni solo per gli uomini e 62 anni di età nel 2014 solo per gli uomini.
La riforma infatti prevede solo per le donne la possibilità di andare in pensione comunque dal 2008 con 57 anni di età e 35 di contributi, ma con forti tagli all'assegno pensionistico. Il calcolo della pensione infatti avverrà integralmente con il metodo contributivo. Dal 2010 l'età richiesta sale a 61 anni.
In totale sono 190 mila i lavoratori interessati dalla scadenza del prossimo gennaio.
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La spesa dell'Inps
Nel 2005 152 mld di euro (10,7% del PIL)
Nel 2006 156 miliardi di euro (10,6% del PIL)
Nel 2007 160 mld di euro (10,5% del PIL)
Secondo l'Inps i risparmi della riforma Maroni ammonterebbero a 400 mln solo nel 2008; e a 4,7 mld nel 2010; infine a 9 mld nel 2014.