La 500 come manifesto di una nuova Fiat. I vertici del Lingotto, a cominiciare dall'amministratore delegato Sergio Marchionne, lo hanno ripetuto in tutte le salse. Nella consapevolezza che, ormai archiviata la fase dell'emergenza, il gruppo ha le risorse per costruirsi il proprio futuro con ambizioni che solo un paio d'anni fa sarebbero sembrate semplicemente folli.
Gli obiettivi non sono solo quelli numerici, più volte annunciati con orizzonte 2010: 70 miliardi di fatturato, 3,5 milioni di auto prodotte (comprese le joint venture), almeno due pisuizioni da guadagnare nel ranking mondiale dei costruttori. La nuova Fiat vuole anche essere leader anche nei tre campi strategici per il successo di qualsiasi industria automobilistica: la sicurezza, la qualità (che deve assurgere a livelli "giapponesi) e il rispetto dell'ambiente. Quest'ultima è una "specialità" in cui Fiat già eccelle, come confermano le classifiche ufficiali che la vedono primeggiare in Europa per quanto riguarda le emissioni medie della gamma.
Se in quest'ottica la 500 deve essere una bandiera, bisogna ammettere che il ruolo le sta a pennello. Sotto l'aspetto ambientale i tre motori disponibili all'avvio (e quelli che seguiranno) sono già in condizione di soddisfare le norme Euro 5 in vigore dal settembre 2009.
Quanto alla sicurezza, è degna di vetture di classe superiore: l'intera gamma Italia offre di serie sette airbag (un primato per il segmento), nonché una dotazione elettronica integrabile con tutto quanto di meglio offre il mercato: non solo l'Abs con Ebs, ma anche il controllo di stabilità Esp, l'antislittamento Asr, l'assistenza alla frenata di emergenza Hba e l'Hill holder che durante le partenze in salita impedisce all'auto di scivolare all'indietro. A conferma dell'attenzione particolare riservata a questi aspetti in fase progettuale, i test condotti in Fiat hanno evidenziato che la 500 è la prima vettura della sua categoria (3,5 m di lunghezza) in grado di ottenere le cinque stelle EuroNcap nella protezione degli occupanti.
Infine, la qualità. Provare per credere: rispetto alle Fiat più recenti, che pure avevano evidenziato progressi importanti, il passo avanti è sorprendente. Materiali di livello assemblati con estrema cura, un'attenzione mai vista prima per i dettagli anche minimi (la verniciatura impeccabile è un vero benchmark per le categoria): tutto contribuisce a rendere piacevole la permanenza a bordo e a rafforzare le aspirazioni di un modello che ambisce a diventare un'auto di culto.
A prescindere dalla genealogia e dal mito dell'antenata. Da cui ha ereditato l'agilità, la capacità di divertire, la confortante sensazione di rimanere sempre saldamente attaccati all'asfalto, non certo la spartana semplicità, gli spazi angusti, gli equipaggiamenti essenziali.
Anzi, sotto questo aspetto la 500 è una vera, piccola auto premium che guarda al futuro. Lo testimoniano dotazioni come il sistema telematico Blue&me, che offre vivavoce con Bluetooth, compatibilità Mp3, porta Usb, ricevitore di Sms e persino - nella versione più evoluta denominata Nav - un navigatore portatile espressamente sviluppato dalla Magneti Marelli.
Ma resta sempre, seppur in linea con l'evoluzione dei tempi e della tecnologia, una 500. Ne fa fede l'inconfondibile e sorridente musetto, che solo a guardarlo ispira simpatia e suscita ottimismo. Forse, oggi come 50 anni fa, proprio quello di cui l'Italia ha bisogno. Magari senza rendersene del tutto conto.
