Addio a Duilio Loi, campione
del mondo di boxe negli anni '60

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20 gennaio 2008

L'ex campione del mondo dei pesi welter, Duilio Loi, è morto oggi all'età di 78 anni. L'ex pugile triestino si è spento nella casa di riposo Padre Pio di Tarzo, in provincia di Treviso. Era da tempo malato di Alzheimer. Il 4 gennaio 2005 era stato inserito nella Hall of Fame del pugilato. Loi stato uno dei più grandi pugili italiani del dopoguerra: la sua carriera sul ring brilla negli anni che vanno dal 1949 al 1962, un arco di tempo in cui il pugile triestino disputa 126 incontri conquistando 115 vittorie, 8 pareggi e 3 sconfitte, nessuna delle quali però per ko e tutte riscattate in rivincite successive.

In tredici anni Loi è riuscito ad arrivare al titolo di campione d'Italia, quello europeo fino a quello mondiale. Passato al professionismo nel 1948, tre anni più tardi a Milano, riuscì a laurearsi campione italiano dei pesi leggeri. Ma Loi puntava alla corona continentale e dopo aver fallito nel '52 (fu sconfitto ai punti dal danese Jorgen Johanssen), ci riprovò due anni più tardi: il 6 febbraio 1954 la rivincita con il danese fu a favore di Loi, che divenne così campione europeo. Difese contro Visentin, il francese Herbillon, Garbelli, Ferrer, lo spagnolo Hernandez, il francese Chiocca e Vecchiatto.

Ma l'apice della sua carriera lo raggiunse nel 1960: il primo settembre allo stadio San Siro davanti a oltre 53.000 spettatori per un incasso record di oltre 100milioni di lire, Loi strappa al portoricano Carlos Ortiz (che lo aveva battuto due mesi prima) la corona iridata dei pesi welter dopo 15 riprese. La bella si tenne il 15 maggio 1961 sempre a Milano e il pugile triestino si confermò il più in forma. Nello stesso anno Loi pareggiò il match con lo statunitense Eddi Perkins, che però poi riuscì a togliergli il titolo (14 settembre 1962). Ma solo per poco, perchè Loi avrebbe riconquistato la corona tre mesi più tardi, chiudendo nel 1963 la carriera in bellezza.

Il 4 gennaio 2005 il suo nome è stato inserito nella Hall of fame. Ma gli ultimi anni della vita di Loi sono segnati dalla malattia e dal declino: colpito dal morbo di Alzheimer, il pugile triestino non è riuscito nell'ultima impresa. Ad aggravare la sua precaria situazione di salute anche le difficili condizioni economiche. Dopo la morte di Tiberio Mitri, anche lui caduto in disgrazia e finito in miseria, la figlia di Loi, Bonaria, aveva chiesto un intervento del governo per «salvare» il papà. Ed era arrivato il vitalizio che aveva permesso al pugile di vivere gli ultimi anni della sua vita con meno disagio. Ma la malattia è stata più forte e gli ha inflitto l'unico ko della sua vita.

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