Il Milan continua la rimonta, Toni segna
i primi due gol, la Juve è in crisi nera

di Lara Vecchio

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17 gennaio 2010

Bianconeri battuti dal Chievo, rossoneri a valanga contro il Siena. Pari a reti inviolate al San Paolo tra Napoli e Palermo. Fiorentina sconfitta dal Bologna


Il derby del sud tra i sessantamila del San Paolo dura esattamente quarantesei minuti, recupero compreso. Quelli del primo tempo. poi, nella ripresa, Napoli e Palermo si spengono, afflosciati su un risultato che se da una parte consente al Napoli di portare a tredici i risultati utili positivi e nel contempo di superare la Juve, dall'altra fornisce al Palermo la consapevolezza che la gestione Rossi ha prodotto equilibrio e solidità e che l'Europa che conta non è una chimera.

Miccoli fallisce un calcio di rigore, concesso da Orsato per un contatto Rinaudo-Cavani e poi, sull'angolo determinato dalla prodezza di De Sanctis, lo stesso capitano del Palermo dalla bandierina fa gridare al gol. Ancora una volta determinante l'estremo difensore del Napoli nel respingere a cavallo della linea di porta il velenoso pallone calciato dal bomber tascabile. Un pizzico di delusione l'ha provata sicuramente la gente di Napoli, convinta di uscire dal San Paolo con un terzo posto da incorniciare. Non è un punto da buttare nel cassonetto però, anche se nel perfetto giocattolo costruito da Mazzarri l'assenza di Lavezzi penalizza gli equilibri in fase offensiva. Quagliarella ed Hamsik si sentono più soli e non è un caso che a Torino in coppa Italia e contro il Palermo la formazione azzurra non sia andata a segno.

L'onda della prima di ritorno, partita dal San Nicola di Bari sabato, si è infranta come fosse l'ultima di uno tsunami accertato sulla nave bianconera a Verona, dalla quale però Ciro ferrara non scende. Non la abbandona. La Juve raccoglie la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite, la seconda consecutiva. Il successo di mercoledì scorso all' Olimpico contro il Napoli in coppa Italia è risultato solo un intermezzo gioioso, nulla di più. La Juve continua a perdere i pezzi, contro il Chievo è toccato a a Grygera, ha uomini oggi davvero contati, senza forza fisica, ad eccezione del solo Chiellini e, pur ritrovando Buffon tra i pali, non incide in attacco. Assente Amauri per squalifica, Ferrara ha fatto indossare nel giro di ventiquattro ore una maglia di titolare a Paolucci, prelevato dal Siena per emergenza cronica. Del Piero e Diego non pervenuti, Felipe Melo, ammonito e squalificato, non riesce a reggere la pressione, non solo quella degli avversari. Nessuno scossone apparente, da Blanc a Bettega l'ordine è quello di proseguire così, a vista, sperando che il recupero degli infortunati sia celere , che la squadra abbia almeno la voglia di uscire stremata dal campo.

All'orizzonte, ovvero sabato sera, è in vista la Roma che con Luca Toni (autore di una doppietta contro il Genoa, tornato a segnare e tornato a sperare di potersi riguadagnare la convocazione per il Mondiale) ora è squadra perfetta, con un gioco e con varianti offensive che prescindono addirittura dalla presenza di Totti. Ranieri ha ricreato un gruppo motivato, Perrotta e Taddei sono tornati quelli della splendida era Spalletti, la risalita in classifica è stata costante. Insomma la Juventus è davvero accerchiata, ora deve sole mettersi in trincea e, come ha suggerito Buffon, pensare unicamente a mantenere le posizioni, a non crollare. La difesa del lavoro di Ferrara, finchè sarà sostenibile, è l'unica via che la dirigenza bianconera conosce. A Verona si lamentano anche quelli del Chievo, d'accordo la Juve è in crisi, «però l'impresa l'abbiamo fatta anche noi». Come dar loro torto nella giornata che ha consegnato per la prima volta nella storia gialloblu un successo sulla Juve?

Il fiato sul collo dell' Inter è quello del Milan. Sono solo sei i punti di ritardo dei rossoneri che devono recuperare il match con la Fiorentina, nella settimana che precede il derby. Acceso da polemiche che riguardano la modifica dei calendari di coppa Italia, i quarti, ed i recuperi di campionato. A Bari i nerazzurri, sotto di due gol, due rigori trasformati da Barreto, hanno recuperato con Pandev con Milito. Inter mai doma, Mourinho mai sereno: ripreso Rosetti per la mancata espulsione del difensore Bonucci in occasione del penalty assegnato ai nerazzurri, graffiato Galliani, graffiato Beretta, presidente di Lega, i giorni che separano l'avvicinamento fra le due forze più consitenti del torneo potrebbero non essere tranquilli. Il Milan è diventata la squadra dell'amore, della coesione, della voglia di giocare insieme, almeno questa è la definizione che il suo allenatore ha fornito dopo lo straripante successo sul Siena, favorito, dopo pochi minuti, da un regalo della squadra toscana che ha generato il rigore trasformato da Ronaldinho. Entusiasmante il brasiliano, autore di una tripletta. Da incorniciare l'esecuzione di Marco Borriello, tutto il Milan vola, gira, Beckam si fa umile e corre, come il resto dei compagni. Dietro Thiago Silva e Nesta, uscito precauzionalmente, formano una coppia di difensori centrali che ricorda persino quelle storiche in rossonero. Lontano è quel Milan che è stato distrutto dai nerazzurri in agosto. E che gioca, adesso, senza Pato, Seedorf e Zambrotta. Abate e Antonini, trascinati dai compagni, rendono il massimo senza sbavature. L'anti Inter è pronta a lanciare l'assalto nel derby verità.

  CONTINUA ...»

17 gennaio 2010
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