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Il club di Stamford Bridge, dopo aver speso pazzamente per anni per aquistare i migliori giocatori in ciorcolazione, da circa quattro anni ha seguito una "dieta" per ridurre le perdite, scese nel 2009 da oltre 65 milioni di sterline a circa 45 milioni. Da una parte la crisi economica globale ha toccato anche il ricchissimo padrone del club, Abramovich, dall'altra parte lo stesso club sta cercando di corrispondere alle richieste del presidente Uefa Michael Platini, che predica da tempo il faiplay finanziario, cioè l'autonomia di bilancio degli stessi club, indipendentemente dalle risorse delle proprietà. Per questo motivo il Chelsea Fc ha estinto il debito di 340 milioni di sterline nei confronti della società controllante che appartiene al proprietario dei Blues. Lievemente in calo il fatturato, sceso da 213,1 milioni di sterline a 206,4, una variazione legata alla leggera diminuzione delle sponsorizzazioni.
I due stemmi
Grande la tradizione dello stemma dell'Inter, che, nel simbolo del Biscione, lega la sua storia alla città di Milano (cui il serpente è associato fin dal Medioevo e che è stato stemma dei Visconti, oltre che oggi, paradossalmente, simbolo delle aziende televisive del patron del Milan Silvio Berlusconi). Lo stemma è stato elaborato 12 volte, a partire da quel primo, dipinto di azzurro e nero ( i colori del giorno e della notte) e di oro dal pittore Giorgio Muggiani. Lo stemma riportava le lettere F, C, I, M (Football Club Internazionale Milano) sovrapposte in bianco su uno sfondo costituito da un cerchio dorato, circondato da un cerchio nero, che a sua volta era circondato da un cerchio azzurro. Negli anni del fascismo l'Inter cambiò per volere di Mussolini il suo nome in Ambrosiana e nello stemma venne introdotto il fascio littorio, poi rimosso nel dopoguerra. L'ultimo rifacimento del simbolo si è sviluppato attorno ad un cerchio verde, bianco e rosso, per richiamare i 100 anni dallo stemma del primo scudetto merazzurro (1909-1910).
Anche la società fondata a Londra nel 1905 ha avuto fin da subito diversi stemmi molto diversi l'uno dall'altro. Partito dal cosiddetto "pensionato di Chelsea" (ispirato all'ospedale reale simbolo di questo quartiere di Londra, presso il quale alloggiavano gli ex membri dell'esercito britannico), lo stemma venne tarsformato radicalmente nel dopoguerra in un leone rampante che guarda dietro di sé e tiene uno scettro (a richiamare l'emblema dei Conti di Cadogan, allora proprietari del club). Nello stemma comparivano tre rose, che simboleggiavano l'Inghilterra, e due palloni da calcio: fu questo il primo simbolo che comparve sulle magliette (a partire dai primi anni Sessanta). Negli anni '80 il leone divenne ruggente, mentre oggi il re degli animali regge un bastone su cornice blu, accanto a due palloni e due fiori coloro rosso.