É credibile il fatto che il numero uno della più grande software house al mondo affermi che nell'ambito dei servizi di ricerca e della pubblicità on line la società da lui guidata sia solo una sorta di comprimaria? Eccome se lo è, soprattutto se a dirlo è Steve Ballmer, Ceo della Microsoft, che non più tardi di un mese fa, nel corso di un evento Gartner in Florida (il Symposium/ITxpo di Orlando) ha più o meno testualmente espresso il concetto che segue: "nel mondo del search e dell'advertising Google è l'azienda leader, noi siamo un aspirante e abbiamo molto lavoro da fare". Un po' di questo lavoro, a quanto sembra, Ballmer lo passerà probabilmente a comprare società di piccole dimensioni – "acquisiremo ogni e per i prossimi cinque anni 20 aziende che lavorano anche con software open source", lo statement pronunciato dal braccio destro di Bill Gates al recente Web 2.0 Summit di San Francisco - con investimenti che andranno dai 50 milioni al miliardo di dollari per singola società. Alcune di queste saranno con ogni probabilità specialisti in materia di new media e andrebbero a far compagnia alla già inglobata Aquantive (con un'operazione da sei miliardi di dollari), uno dei più noti provider statunitensi di piattaforme di advertising digitale.
Tutto per dare ulteriore linfa a quella che è la soluzione - denominata senza particolare sforzo di fantasia Digital Advertising Solutions - che in Microsoft stanno costruendo pezzo dopo pezzo per scalare le vette di un mercato sconosciuto o quasi nel Dna della società nordamericana. "Realizzare una piattaforma di advertising – parole ancora di Ballmer – è molto costoso ma il nostro sistema è funzionante, e presto lo vedremo all'opera sul mercato". Affermazione molto generica che però riflette una strategia ormai ben definita in seno alla società, quella di prendere il toro per le corna - il mercato del Web advertising, che in Italia toccherà quota 665 milioni di euro nel 2007 (in crescita del 41,5% rispetto al 2006) secondo le stime della Assap-AssoComunicazione - attraverso un'offerta omnicomprensiva di servizi on line, che include ovviamente anche una serie di strumenti avanzati per la pianificazione e la gestione delle campagne di marketing e pubblicitarie in formato digitale. Sullo stesso piatto Microsoft ci mette inoltre i servizi Windows Live e i contenuti/servizi del portale Web Msn, con i primi aggiornatisi in questi giorni con le nuove versioni dei programmi di posta elettronica e di messaggistica istantanea (area in cui Microsoft è arrivata al primo posto in Italia a fine settembre nelle classifiche di Nielsen//NetRatings) e della barra degli strumenti.
Il terreno della sfida con Google è quindi molto ampio e Ballmer non fa certo mistero del fatto che rivaleggiare con la società di Mountain View sul proprio campo è l'unica via possibile per farla da padroni in questo settore. Anche in considerazione del fatto che, nell'ambito della pubblicità su terminali mobili, l'annuncio di Android pone Google (almeno sulla carta) sullo stesso piano di Microsoft quanto a disponibilità di piattaforma operativa mobile. Dalla sua la casa di Redmond può vantare oggi oltre 80.000 investitori pubblicitari che hanno investito nel proprio Ad Center dal maggio 2006 a oggi ma la volontà del gigante americano è quella di andare ben oltre, vendendo spazi pubblicitari all'interno dei propri prodotti software, che beneficeranno di una avanzatissima tecnologia di profilazione degli utenti (abitudini di acquisto in primis). Di computer e smartphone Windows.
