Microsoft ce la farà, questa volta. È molto probabile. Ha offerto un prezzo per azione astronomicamente alto, e Yahoo!, anche se forte di circa 500 milioni di utenti, non è stata negli ultimi cinque anni l'azienda vincente nel Web. Piuttosto, sembra quasi una vecchia signora che ha dovuto rincorrere, un po' faticosamente, la marcia trionfale di Google. E quest'ultima prima l'ha surclassata sui motori di ricerca e poi nei servizi di rete (Yahoo! non ha nemmeno lontanamente qualcosa di paragonabile a Google Maps per la navigazione geografica, né un servizio di pubblicità distribuita come Google Ads...).
Per Yerry Yang e Sue Decker stavolta sarà davvero difficile opporsi all'offerta irresistibile di Microsoft. Devono dimostrare agli altri azionisti, conti alla mano, che l'azienda entro pochi mesi potrà valere di più di quei 31 dollari offerti, contro i 19 attuali. Una missione praticamente impossibile, dato che dall'altra parte del tavolo vi sono banchieri d'affari di San Francisco e New York, non esattamente entusiasti delle ultime performance comparate (a Google) dell'azienda.
Per questo Microsoft ha deciso, dopo quasi un anno di inconcludenti trattative (sfociate in un secco rifiuto di Yang a cedere l'azienda, sua creatura fin dai tempi studenteschi a Stanford) di mettere sul piatto, con tutta la sua forza, i 21 miliardi di dollari di riserve liquide che ne fanno, e da decenni, una delle aziende più liquide del pianeta.
D'altro canto ora o mai più. Con l'uscita dalla gestione dell'azienda di Bill Gates, il suo fondatore, Microsoft rischiava di divenire un'azienda sì ricca e potente, ma in fondo noiosa, senza più spinta e innovazione. Windows Vista, almeno finora, è stato un mezzo fallimento, in particolare sui pc professionali (al punto che si parla di un anticipo del suo successore, Windows 7). Troppo pesante, troppo orientato ai giochi, troppo "blindato", dicono gli utenti (sentiment evidenziato anche da un sondaggio del Sole24Ore.com). E Office, il suo applicativo centrale, è sì ancora una enorme "cash cow", ma sostanzialmente fermo a un rendita di posizione (e intanto minacciato dall'erosione da parte di Openoffice, il suo concorrente gratuito e in Open Source).
Con i 500milioni di audience di Yahoo! Microsoft, invece, potrà cercare una sua nuova giovinezza. Non solo nelle applicazioni via rete (quelle che Google sta già diffondendo, e anche oltre l'email o la scrittura), ma anche nell'area del video online diffuso (alla YouTube e oltre), nei servizi mobili di localizzazione combinati a internet, nei motori di ricerca sui telefonini, persino nei portali e nell'informazione finanziaria online.
Con Yahoo! Microsoft, in definitiva, potrebbe mettere fine a un suo storico capitolo di perdite. Quello che si è dipanato da Msn in avanti (con l'unica eccezione del Messenger), a suon di centinaia di milioni di dollari bruciati nei servizi online mai pienamente decollati.
Sì, questa volta ce la farà a prendere Yahoo!. Ma è solo dopo che comincerà la vera, e interessante, partita.
giuseppe.caravita@ilsole24ore.com