Microsoft ha pianificato un consistente taglio dei prezzi del sistema operativo
Microsoft ha pianificato un consistente taglio dei prezzi (dal 20 al 40%, a seconda dei prodotti) del suo Windows Vista in una settantina di paesi del mondo, in coincidenza dell'arrivo del primo Service Pack. Tanto per avere un ordine di grandezza: negli Stati Uniti (dove oltretutto in gennaio si è registrata una generale caduta della spesa del software vicina al 30%), la società ridurrà i prezzi di Vista Ultimate, il sistema operativo per le organizzazioni top-end, da 399 a 319 dollari, e per da 259 a 219 dollari le versioni aggiornate per i consumatori dotati di Xp o di altra versione di Vista. Nel mercati emergenti, la società smetterà di vendere versioni aggiornate, visto che la maggior parte dei clienti deve ancora acquistare la prima copia originale del sistema. L'annuncio rappresenta una sorpresa solo a metà, visto che sin dalla nascita il nuovo sistema operativo ha trovato davanti a sé la strada un pochino accidentata. A parte alcuni problemi tecnici (programmazione, lentezze, presunta incompatibilità dei chip per la grafica) il tutto dovuto anche all'inadeguatezza dei requisiti hardware richiesti) e nonostante i cento milioni di copie vendute, che è comunque appena il 10% dell'intero mercato Windows, l'utente ha accolto con varie resistenze, compresi i tanti che "perché rinunciare a Xp, funziona benissimo!". Un fatto che ha frenato anche i fornitori di Pc, oltretutto alle prese con il continuo ribasso dei prezzi (di cui anche Microsoft deve tenere conto). Evidente da parte del colosso di Redmond di stimolare e accelerare proprio il passaggio da Xp (che sarà venduto, secondo i programmi, fino a giugno del 2008) a Vista.