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Warner, ultimatum a Youtube: via tutti i video dei suoi artisti

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21 dicembre 2008
Musica, l'industria discografica rinuncia alle cause contro i «pirati»

La multinazionale discografica Warner Music Group ha ordinato a Youtube di ritirare tutti i video dei suoi artisti da internet, dopo che le trattative tra i due colossi sono fallite. La richiesta - scrive il quotidiano spagnolo El Paìs che riporta la notizia - potrebbe riguardare centinaia di migliaia di video, non solo quelli dei cantanti e dei gruppi Warner, ma anche quelli di Warner-Chappel, che hanno altre etichette discografiche.
Le trattative sono fallite oggi - spiega El Paìs - perchè la multinazionale discografica richiedeva un guadagno maggiore per l'enorme potenziale di traffico che il popolare sito di file-sharing genera sul web. "Semplicemente non possiamo accettare condizioni che attualmente non compensino adeguatamente gli interpreti, i compositori e i produttori", afferma Warner.
Youtube ha registrato più di 100 milioni di visite solo negli Stati Uniti durante il mese di ottobre, secondo la società di calcolo comScore. Le società musicali ricevono, in generale, una parte dei guadagni per le pubblicità generati dai loro video e una piccola quantità ogni volta che queste immagini si vedono su internet. Warner sperava che il volume totale dei guadagni fosse sostanzioso, ma, secondo la sua versione, le cifre ricevute sono minime.
Warner è stata la prima compagnia discografica ad autorizzare la visione dei suoi video su Youtube, in seguito a un accordo firmato nel 2006, ma, una volta scaduto il contratto, ha deciso di non prorogarlo. Un mese dopo l'accordo con Warner, YouTube è stata acquisita dal gigante Google, che per il sito pagò 1.650 milioni di dollari.
YouTube ha cominciato a ritirare i video di Warner dalla scorsa mezzanotte. Il portale di video ritiene che "a volte, quando non si possono ottenere accordi accettabili, è necessario rinunciare ad unioni che hanno avuto successo". "Per esempio può rendersi conto che sta bloccando l'accesso a video che contengono la musica di proprietà del gruppo Warner Music", ha aggiunto.
La decisione di Warner potrebbe essere la prima di una lunga serie: il video di file-sharing conta accordi di collaborazione con gruppi come Vivendi, Sony Music Entertainment, Emi e Universal, che potrebber seguire l'esempio della discografica e chiedere parcelle più elevate.

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