Il ritornello, che non fa certo piacere ai produttori di pc, è ben noto: le stime di crescita per i prossimi due anni sono state riviste sensibilmente al ribasso a causa della crisi economica globale. Le vendite di sistemi desktop sono in forte regressione e tengono botto solo i portatili, grazie all'exploit prolungato (almeno fino a oggi) dei netbook. I numeri della società di ricerca americana iSuppli sono in proposito assai espliciti: nel 2009 la domanda globale di personal computer salirà nelle migliore delle ipotesi del 4,3% in unità (rispetto a una previsione iniziale dell'11,9%) e nel 2010 arriverà a crescere del 7,1% (contro una precedente stima del 9,4%). Più nel dettaglio, quest'anno i pc da tavolo perderanno circa il 5% mentre notebook e pc bonsai sono accreditati di un salto in avanti del 15%.
La domanda subirà come è evidente una frenata e non si arresterà nel contempo la discesa dei prezzi al consumo, con conseguente ulteriore pressione su ricavi e profitti. Che vi saranno meno soldi ad alimentare il mercato dei computer è quindi fuori dubbio e la domanda ricorrente fra gli analisti è in quest'ottica la seguente: alla luce della recessione alcuni costruttori saranno costretti a gettare la spugna? Domanda a cui se ne lega un'altra: come reagirà l'intera industria a ricavi che in media caleranno del 5,3% nei prossimi dodici mesi? Il primo interrogativo pende come una spada di Damocle soprattutto per i vendor più piccoli e non interessa giganti del calibro di Hp, Acer e Dell, che però dovranno fare a loro volta i conti con un mercato asfittico. I mercati più maturi sentiranno maggiormente gli effetti della recessione e soprattutto negli Stati Uniti la situazione di crisi potrebbe ridurre le vendite di pc nel 2009 anche oltre il 3%, con evidenti pericolose compressioni dello spazio per gli operatori con le spalle meno larghe e non in grado di sostenere campagne promozionali di un certo tipo (come il programma di finanziamento a tasso zero lanciato da Dell per le grandi aziende). Se, come sostiene per esempio Idc, diversi piccoli attori locali (di nomi, al momento, non se ne sono fatti) sono destinati a chiudere nel giro di pochi anni senza essere acquistati dai big o a trasformarsi in rivenditori di questi ultimi ecco che (per i grandi produttori) si libererebbero nuovi e vitali spazi di vendita.
I tempi per recitare il "de profundis" per qualche produttore di seconda fascia non sarebbero quindi così lontani e in ogni caso il 2009 obbligherà tutti i vendor di questo settore a qualche cambiamento strategico, o di natura organizzativa e commerciale o più probabilmente sotto l'aspetto dei prodotti, per cui sono previsti consolidamenti e nuovi modelli per evitare pericolose cannibalizzazioni (vedi quella dei netbook a scapito dei notebook di fascia bassa). In attesa degli eventi, i dati di Gartner relativi al quarto trimestre 2008 per l'Italia fotografano un mercato dei pc ancora in salute, con oltre 2,1 milioni di pezzi venduti rispetto agli 1,8 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. La classifica dei vendor premia al primo posto Acer (con 650mila macchine consegnate e una quota di mercato del 31%) e a seguire Hewlett Packard (29,5%), Asus (10,6%), Apple e Sony (entrambe al 3,6%). Al sesto posto c'è Olidata, unica bandiera del "computer made in Italy": per il produttore romagnolo la market share è scesa in un anno dal 3,9% al 3,5% ma per sua fortuna non è l'unico ad aver perso terreno in un mercato che parla sempre più taiwanese.
Il mercato dei personal computer in Italia
Produttori | 2007 Q4 | % Share | 2008 Q4 | % Share |
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Acer | 558.353 | 32,10% | 649.036 | 31,00% |
Hewlett-Packard | 497.994 | 28,70% | 618.987 | 29,50% |
Asus | 83.161 | 4,80% | 222.617 | 10,60% |
Apple Computer | 59.760 | 3,40% | 76.147 | 3,60% |
Sony | 57.932 | 3,30% | 75.354 | 3,60% |
Olidata | 67.358 | 3,90% | 73.500 | 3,50% |
Dell Inc. | 68.090 | 3,90% | 67.034 | 3,20% |
Fujitsu/Fujitsu Siemens | 94.970 | 5,50% | 63.973 | 3,10% |
Samsung Electronics | 0 | 0,00% | 52.558 | 2,50% |
Toshiba | 49.880 | 2,90% | 52.411 | 2,50% |
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Totale | 284.525 | 11,50% | 200.416 | 6,90% |
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| 1.822.023 | 100,00% | 2.152.033 | 100,00% |
Fonte: Gartner | | | |