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Windows 7 è pronto, ora tocca ai partner

di Luca Figini

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23 luglio 2009


E' terminata la fase di sviluppo ingegneristico di Windows 7. Equivale a dire che il sistema operativo erede di Vista è pronto: non ci saranno altri interventi sulla piattaforma da parte di Microsoft. E l'azienda di Redmond sancisce la piena maturità di Seven annunciando la versione Rtm (cioè Relase to Manufacturing) con le parole di Rich Reynolds in una conference call telefonica: «da oggi i nostri partner possono iniziare la fase di ottimizzazione di Windows 7 e a costruire l'ecosistema di driver e applicazioni».

Il general manager per la piattaforma Windows, che ha anche annunciato la Rtm di Server 2008 R2, ha confermato che tutto il resto del mondo potrà mettere le mani su Seven a partire dal 22 ottobre, quando cioè sarà disponibile l'edizione pacchetizzata e inizieranno a essere distribuiti i pc con installato il nuovo sistema operativo.

«La nuova versione di Windows sarà rilasciata entro tre anni dal suo predecessore Vista, dunque siamo perfettamente nei tempi», dice Reynolds. Cosa succede ora? A questo punto, la palla passa ai produttori di computer, di software e di accessori hardware. Hanno in mano la Rtm e devono inziare a capire come ottimizzare driver, configurazioni e compatibilità dei loro prodotti. Stando a quanto dice Reynolds non dovrebbe essere un eccessivo lavoro di sgrossamento. "L'industria ha partecipato alla fase di sviluppo in modo entusiasta e con un impegno a dir poco incredibile" conferma Reynolds. Il rapporto tra Microsoft e le aziende partner è stato caratterizzato da "trasparenza" nei rapporti di lavoro per profondere gli sforzi necessari affinché con Seven non venissero replicati gli errori già commessi con Vista. Ecco perché è stato fondamentale, se non vitale per le sorti del sistema operativo, la mole di feedback raccolti sia tra gli addetti ai lavori sia soprattutto tra gli utenti, che da mesi possono saggiare le doti della Rc (Release Candidate) distribuita gratuitamente sul sito Web e rispetto alla quale nella Rtm non sono stati eseguiti interventi fondamentali alla struttura del sistema operativo. Ciò che Reynolds evita di sottolineare esplicitamente, ma che si intuisce dalle parole, è che l'azienda di Redmond non può più permettersi di sbagliare e ha avuto bisogno di vagliare oltre 400 milioni di segnalazioni raccolte su Seven per apportare i miglioramenti, le correzioni e gli interventi necessari a evitare passi ulteriori passi falsi. A questo si aggiunga il fatto che Vista è stato messo in pre-pensionamento per cause di forza maggiore e che il suo erede è stato sviluppato anche facendo ricorso ai netbook, che hanno risorse hardware inferiori ai pc tradizionali e dunque aiutano a sviluppare un codice più snello. Tutto ciò ha portato a versioni quattro versioni: Starter (per i mini notebook), Home Premium, Professional e Ultimate. Tutte caratterizzate da efficienza, prestazioni e facilità d'uso nettamente migliorate rispetto a Vista. Reynolds assicura che sono state recepite tutte le ultime tendenze tecnologiche e le necessità degli utenti; il portavoce di Dell gli fa eco sostentendo che nel 2008 l'87 per cento dei loro utenti ancora si affidavano a Windows Xp e l'aggiornamento avverrà solo con Seven. Il motivo è che la transizione tra i due sistemi operativi è più semplice e indolore rispetto al passato. Tranne per noi europei. In seguito alla sentenza della Commissione Europea che impone a Microsoft di distribuire una versione di Windows 7 priva di Internet Explorer, per eseguire l'update bisognerà prima salvare i dati personali su una memoria esterna e poi eseguire un'installazione da zero. Ci saranno delle utility che faciliteranno il compito, assicura Reynolds, affinché l'operazione risulti indolore. Ma a differenza degli americani, noi non potremo aggiornare semplicemente rinfrescando la nostra versione del sistema operativo. Si tratta di un "clean install": il disco, in sostanza, viene riformattato. Inoltre, negli Stati Uniti è già stato annunciato un Familiy Pack che comprende più licenze di Seven a uso e consumo dell'utenza domestica; in Europa questa possibilità è ancora al vaglio. Per noi europei esisterà una sorta di Internet pack gratuito che aggiungerà il browser, sempre che non si voglia installare un software alternativo. Insomma, nel Vecchio Continente le cose si complicano leggermente, tuttavia è il prezzo da pagare per potere avvantaggiarsi del sistema operativo "più stabile, efficente, veloce, affidabile e compatibile mai prodotto" da Microsoft, chiosa Reynolds.

23 luglio 2009
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