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1 marzo 2006 |
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Fuori Oxa e Grignani, tra i giovani spicca Cristicchidi Giorgio Maimone |
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Seconda serata a Sanremo e quasi nessuna sorpresa. Come si era intuito a sufficienza dalla prima giornata Anna Oxa e Gianluca Grignani non ce l’hanno fatta a recuperare il subisso di voti che li aveva già relegati in fondo alla graduatoria nella prima giornata e sono stati eliminati. Niente di grave, in fin dei conti, anche se a rigor di nomi le due eliminazione sono da annoverare tra quelle clamorose, perché la Oxa era alla dodicesima partecipazione ed è anche una ex vincitrice, mentre Grignani è “nato” artisticamente proprio a Sanremo ed era alla quarta partecipazione alla kermesse sanremese. Il fatto “grave” è che la canzone della Oxa, ascolto dopo ascolto, stava crescendo di importanza. E’ una canzone non facile, di sicuro sopra le righe ed eccessiva, in questo del tutto in linea sia con la performer che con il suo autore, ma è anche una canzone che si discosta parecchio dalla banalità e dal pateracchio festivaliero. Il testo, la musica e il tipo di arrangiamento scelto (con tanto di coro e orchestra albanese alle spalle di almeno dieci persone, per ricordare che anche la Oxa proviene dall’Albania) volano alte e si portano, purtroppo, sulle ali il peso di tante ambizioni. Certo che i cosiddetti “critici” festivalieri sono molto più attenti a dirvi che Anna Oxa ha cantato a piedi nudi e che indossava una tunica nera, casacca e pantaloni, la seconda sera in contrasto col bianco della prima sera, piuttosto che segnalare che la musica è della stessa Oxa (l’unica donna di quest’anno che è anche autrice del brano musicale) e che l’ampiezza del fraseggio armonico della canzone aveva qualcosa che rimandava ai moduli sinfonici. E nessuno a segnalare come una cattiva resa audio abbia penalizzato oltre misura la canzone. Certo, tutto sommato è giusto che una canzone così, da un Sanremo dimesso come questa 56esima edizione venga scartata.
La canzone di Grignani era con qualche infamia e senza lode: tutto sommato troppo debole confrontata ai due “pesi massimi” con cui gli è toccato di scontrarsi ieri, Ron e Povia. Sia il cantautore pavese che quello milanese sono ben in corsa per un posto sul podio o addirittura per il primo posto, sostenuti entrambi dai buoni sentimenti che emanano dalle loro canzoni: Povia canta una favoletta coronandola di imitazioni del verso del piccione e Ron invece canta per raccogliere fondi per la ricerca contro la sclerosi amiotrofica, la stessa malattia che si è recentemente portata via Luca Coscioni, militante radicale che Ron ricorda dal palco. Oltre a ciò la canzone di Ron, accompagnato all’arpa da una bravissima e (bellissima) Cecilia Chailly ha buoni spunti lirici e melodia non banale.
Il terzo eliminato tra “i big” è ovviamente la miglior canzone della categoria gruppi,, tra quelle proposte ieri, che ha dovuto lasciare strade alle amenità e al cattivo gusto: fuori Mario Venuti Arancia Sonora con “Un altro posto nel mondo”, che si avvaleva anche delle liriche di Pippo Kaballà. Testo e musica raffinate: un intralcio per Sanremo. Meglio lasciare dentro le accozzaglie come Gigi Finizio e i Ragazzi di Scampia (primi ieri) e gli ininfluenti Sugarfree di “Solo lei mi dà”.
Non abbiamo parlato della qualificate del settore “Donne”, sotto l’onda del fastidio per l’eliminazione di Anna Oxa: passa Nicky Nicolai, vestita in maniera indecente con una sorta di abito di piume d’oca, ma almeno in possesso di una canzone decente (non di più. Appena decente), che affronta il tema della prostituzione, ma dall’alto di banalità come “vieni a riscaldarti un po’ in un bar con me”. Provatevi a dirlo a una puttana! Seconda classificata la protegè di Gigi D’Alessio (mente e anima anche dei Ragazzi di Scampia), Anna Tatangelo, memorizzabile solo per l’azzardatissima frase “essere una donna / non vuol dir riempire solo una minigonna” (ma due?).
I giovani: Panariello continua a dire che lui crede molto nei giovani, che vanno applauditi e incoraggiati ... infatti l’incoraggiamento consiste nel farli esibire dopo Riccardo Cocciante, tanto per farli sentire a loro agio, e dopo la mezzanotte. Il pubblico in sala sonnecchia, provato da 3 ore di spettacolo stiracchiato e stanco già trascorso e nemmeno illuminato ieri dai lampi di Victoria Cabello e i giovani lottano per strappare i tre posti per la semifinale. Come spesso accade per i giovani a Sanremo, i criteri si capovolgono: quasi sempre un giovane meritevole da Sanremo è venuto fuori. Quest’anno è il turno di Simone Cristicchi, uno che sta su un altro pianeta rispetto ai suoi compagni di cordata. La canzone che propone, “Bella gente”, pur non essendo un capolavoro, è una delle migliori del lotto, non solo tra i giovani. Notevole poi la presenza scenica di Cristicchi, obliquo, sghembo, strambo, con occhiali e una gran massa di capelli ricci, ma soprattutto una faccia mobile e inquietante: è impossibile non notarlo. Come personalità schiaccia tutti i suoi compagni di cordata, ma, in effetti, lui il successo nel 2005 l’ha pur conosciuto con l’amabilissimo tormentone “Vorrei cantare come Biagio Antonacci”. “Bella gente” si ferma un gradino sotto, ma solo un gradino. E basso, per giunta. Senza storia gli altri giovani: vanno in semifinale cloni già sentiti, questa volta presenti sotto il nome di Helena Hellwig (“Di luna morirei”, che tra gli autori ha una vecchia volpe come Mango) e Monia Russo (“Un mondo senza parole”). Eliminati i Deasonika (“Non dimentico più”) che meritavano un secondo ascolto, Virginio (“Davvero”) che almeno ha una bella voce e Antonello (“Capirai, crescerai”) su cui non ho nulla da segnalare.
Stasera pausa per la nazionale. Giovedì invece terza serata: scenderanno in campo, tra quelli da tenere d’occhio, Carlo Fava con Noa e il Solis String Quartet, la favorita Dolcenera, Alex Britti, i Nomadi. E tra i giovani infine L’aura e Ivan Segreto che sembrano quelli in grado di giocarsi una carta in più.
Chi sale | Chi scende |
Anna Oxa: ora che è stata eliminata, la sua canzone potrà finalmente essere ascoltata | Gigi Finizio e i Ragazzi di Scampia: l’unico rimasto in gara tra quelli che violano il regolamento. |
Ron: bella canzone e buone intenzioni. Tutte le caratteristiche per piazzarsi sul podio | Anna Tatangelo: in gara più per motivi “politici” che di bravura. Dovrebbero dirglielo. |
Povia: sceglie il basso profilo e fa bene. Porta con sé una canzone molto orecchiabile ed un’aria spaurita che piacerà molto alle mamme d’Italia | Nicky Nicolai: ma chi la veste? E chi le racconta le storie sulle belle di notte? |
Simone Cristicchi: infilato a capocchia tra i giovani, dimostra di essere una bella realtà. Una presenza che “buca” lo schermo. |
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