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Ascesa e declino del grande soprano

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6 settembre 2007

La voce per strumento
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«Artisti si nasce. E si rimane artisti, anche quando la voce è non è proprio una meraviglia». Così ebbe a dire di sé Maria Anna Cecilia Sofia Kalogeropoulos, destinata a passare alla storia come la "divina" Maria Callas. Nacque, ma il mistero permane, il 2 dicembre del 1923 a New York, dove abitavano i genitori Georges Kalogheropoulos e Evangelia Dimitriadis - di origine greca. Giorgio Kalogeropoulos apre una farmacia in un quartiere greco di Manhattan e cambia il nome della famiglia in Callas. La madre avrebbe voluto un maschio e il padre non si curò di registrarla all'anagrafe. A cinque anni venne investita da un'auto e rischiò di morire. Il suo percorso scolastico è brillante e dal 1931 riceve lezioni canto e pianoforte. Quando i genitori si separano, nel 1935, torna in Grecia con la madre che ricambia il nome della famiglia in Kalogeropoulos. Nel 1937 entra nel Conservatorio di Atene dove studia con Maria Trivella. Nel 1939 ottiene il premio del Conservatorio per la sua interpretazione di Santuzza nella "Cavalleria rusticana". Elvira de Hidalgo diviene l'insegnante di Maria al Conservatorio e si concentra sullo studio della coloratura. Nel 1940 entra nella nella compagnia del "Lyric Theatre" al Teatro Reale di Atene: interpreta come professionista "Il mercante di Venezia" e l'anno seguente Beatrice nel "Boccaccio" di Suppé al Palais Cinéma.

Sono anni di importanti esperienze ed ottimi successi in interpretazioni quali "Tosca", "Tiefland", "Cavalleria Rusticana", "Fidelio" e "Der Bettelstudent".
Nel 1945 da un concerto d'addio ad Atene, il suo primo recital solistico, per raccogliere fondi per il suo viaggio di ritorno negli Stati Uniti . In settembre è a New York e riprende il nome Callas. Ma l'America non le porta fortuna: è respinta ad un'audizione per il Metropolitan Opera e la compagnia con la quale deve esibirsi nella "Turandot" a Chicago fallisce prima del debutto. Il basso italiano Nicola Rossi Lemeni, che pure fa parte della compagnia, presenta la Callas a Giovanni Zanatello che è negli Stati Uniti e cerca cantanti per la stagione all'Arena di Verona, di cui è Direttore Artistico. La Callas viene ingaggiata per la "Gioconda". Sul finire di giugno del 1947 arriva a Napoli. Pochi giorni dopo è a Verona dove incontra l'industriale Giovanni Battista Meneghini. Nonostante 37 anni di differenza lo sposerà il 21 aprile 1949. Il 2 agosto debutta in Italia all'Arena di Verona con "La Gioconda". Non si fa notare particolarmente. Il 30 novembre 1948, a Firenze canta per la prima volta "Norma" - opera che diverrà il suo cavallo di battaglia.

L'Italia diviene per lei la meta fortunata. Verona, Milano, Venezia sono scenario di "Gioconda", "Tristano e Isotta", "Norma", "I Puritani", "Aida", "I Vespri siciliani", "Il Trovatore". Conosce i grandi nomi che diverranno stelle polari della sua carriera: Ghiringhelli, sovrintendente della Scala, Wally e Arturo Toscanini. Il celebre maestro d'orchestra rimane stupito dalla voce del soprano che avrebbe voluto dirigere in un "Macbeth", che non vedrà mai luce alla Scala. Nel 1954 la celeberrima dieta la porterà a perdere 30 chili in breve tempo, conferendo alla sua figura un'intensa aria drammatica. La stilista italiana Biki, nipote di Puccini, curò il suo guardaroba. E' la trasformazione in diva: magra e altera, sofisticata ed elegantissima la sua figura si impone come modello di glamour e raffinatezza. A teatro la sua gestualità si fa ancor più nervosa ed espressionistica. A novembre è negli Stati Uniti per cantare "Norma", "La Traviata" e "Lucia di Lammermoor" a Chicago. A dicembre inaugura la stagione scaligera ne "La Vestale": è la sua prima collaborazione con Luchino Visconti, che dirà di lei: «Certo esistono casi come quello di Maria Callas, per esempio. Siccome Maria Callas ha un temperamento di attrice oltre che di grande cantante, ha un temperamento di grande tragica, in quel caso subentra anche un lavoro di profondità, come per un attore di prosa...».


Nel 1956 è al Metropolitan di New York con la "Norma" seguita da "Tosca" e "Lucia". L'anno dopo a Venezia, ad una festa organizzata dall'amica Elsa Maxwell conosce l'armatore greco Aristotile Onassis. Il 1958 è anno di polemiche: a causa un improvviso calo di voce, la Callas esce di scena dopo il primo atto di una serata di gala della "Norma" a Roma alla quale partecipa il Presidente della Repubblica. La stampa la critica aspramente. Nel maggio del '58 la rottura con la Scala: durante le rappresentazioni de "Il Pirata" litiga con il sovrintendente Ghiringhelli, e decide di non metter più piede nel teatro.
Il 19 dicembre tiene un concerto di gala all'Opéra di Parigi. In platea anche Aristotele Onassis, che la inviterà nel luglio successivo, insieme al marito, sul suo yacht Christina. Alla crociera partecipavano anche Winston Churchill e la famiglia Agnelli: Aristotile e Maria sono amanti. Maria rinuncia al palcoscenico. Già dal 1958 la voce dava segni di usura e lei seguirà Onassis nella vita del jet set. Il loro sarà un amore distruttivo: «brutto e violento» lo definì la soprano. Dalla loro unione nasce un bambino, Omero, che vivrà poche ore.
Nel gennaio 1964 tornerà sul palcoscenico come interprete di una trionfale Tosca al Covent Garden. Il 5 luglio del ‘65 la Tosca in scena al Covent Garden sarà l'ultima rappresentazione della sua carriera. Nel 1968, a sorpresa, Onassis sposa Jacqueline Kennedy. Maria apprende la notizia dalla stampa. Nel 1969 Pier Paolo Pasolini la vuole come interprete del suo film Medea. Fra il '71 e il 72 la Callas tiene un corso di canto alla Juillard School di New York. Nel 1973 tenterà anche la regia nella lirica, con i Vespri Siciliani al Teatro Regio di Torino. Giuseppe Di Stefano la convince a partire per un tour di concerti in giro per il mondo insieme a lui. Il Giappone sarà il canto del cigno del grande soprano. L'11 novembre 1974 Sapporo è testimone dell'ultima esibizione pubblica di Maria Callas. Nel 1975 Onassis muore. Maria vive praticamente reclusa a Parigi. Muore il 16 settembre 1977 a 53 anni. Le sue ceneri vengono disperse nell'Egeo. In suo ricordo depongono una lapide nel cimitero di Pere Lachaise.

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