Tra i numerosi problemi che Leonardo Pisano, il Fibonacci, propone nel Liber abaci (1202), molti hanno a che fare con il mondo dei mercanti. Come abbiamo già scritto domenica scorsa, Fibonacci era figlio di un mercante di Pisa che era stato nominato, per conto della Repubblica, pubblico notaio nelle dogane di Bugia (l'odierna Béjaia), sulle coste algerine. Suo compito era curare gli interessi dei commercanti. Che, come dimostra il seguente problema, di una mano di aiuto dovevano aver proprio bisogno.
Un negoziante (poco accorto) di Pisa si recò a Lucca per i suoi commerci, e poi a Firenze e infine ritornò a Pisa. In ogni città raddoppiò i denari che vi aveva portati e ne spese 12. Alla fine si ritrovò con zero denari. Quanti denari aveva all'inizio del suo viaggio?
Problema 2
Un altro problema del tutto analogo, che Leonardo riprende da una tradizione più antica, ha a che fare con miracoli e divinità. Un uomo prega Giove di raddoppiargli i denari che ha in tasca e in compenso gli avrebbe offerto 8 denari.
E così avvenne. Poi pregò Venere di compiere lo stesso miracolo e avrebbe anche stavolta offerto 8 denari. Esaudito il desiderio, si rivolse infine a Mercurio con la stessa preghiera e alla fine si ritrovò senza denari. Quanti ne aveva in principio?
Riuscite a risolvere il problema in due modi diversi?