Sulla base di un ragionamento all'epoca molto comune e a prima vista plausibile, il cavaliere de Meré sulla base del successo della sua scommessa con un dado, pensò che fosse ugualmente vantaggioso scommettere su almeno una coppia di 6 su 24 lanci. Dopo qualche tentativo al tavolo da gioco, chiese conforto alla sua tesi ad un amico, Blaise Pascal (1623-1662) un giovane che aveva fama di grande matematico e frequentava la società mondana di Parigi, prima di esser colto da una crisi mistica e abbandonare la matematica per dedicarsi alla teologia. Che cosa rispose Pascal all'amico giocatore? In questo caso, era vantaggiosa la scommessa del cavaliere? Qual è il numero minimo di lanci perché la scommessa sia vantaggiosa?