Uno dei più originali matematici del Medioevo fu Leonardo Pisano, detto Fibonacci figlio di mercante di Pisa che era stato nominato per conto della Repubblica pubblico notaio nelle dogane di Bugia (l'odierna Béjaia), sulle coste algerine, per curare gli interessi dei mercanti pisani. Come racconta lo stesso Fibonacci, il padre lo invitò a raggiungerlo, ed "espresse il desiderio di farmi restare e ricevere un'istruzione alla scuola di ragioneria. Là, dove fui introdotto all'arte dei nove simboli indiani attraverso un'insegnamento ragguardevole, la conoscenza dell'arte ben presto mi piacque sopra ogni altra cosa ed io ebbi modo di comprenderla". Da Bugia il giovane Leonardo intraprese poi un viaggio lungo le coste del Mediterraneo, spingendosi fino a Costantinopoli. Al ritorno a Pisa scrisse il Liber abaci (1202) un trattato che ebbe una grande influenza e contribuì in maniera determinante a rendere familiari in Occidente le cifre arabe, che Fibonacci chiamava ‘indiane' per la loro origine presso gli Indi. Per insegnare come si calcola con le nuove cifre, il Liber abaci presenta numerosi problemi.
Primo quesito.
Quante coppie di conigli possono essere prodotte da una singola coppia in capo a un anno se ciascuna coppia genera una nuova coppia ogni mese, che diventa a sua volta prolifica a partire dal secondo mese, e non si verificano morti?
Secondo quesito.
Un altro problema coi conigli, che Fibonacci propone, suona così: In un cortile ci sono galline e conigli, in tutto 40 teste e 100 gambe. Quante sono le galline e quanti i conigli?