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Mutui, l'inflazione è ferma e l'Euribor tocca nuovi minimi

di Maximilian Cellino

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06 gennaio 2010

Il 2010 è iniziato in modo promettente per chi ha un mutuo variabile. Il tasso Euribor, al quale sono indicizzati i valori delle rate da pagare, non sembra infatti volerne sapere di tornare a salire, almeno per il momento. La scadenza a 3 mesi, anzi, ha fatto segnare in questi ultimi 2 giorni un nuovo minimo record, scendendo allo 0,694% (l'Euribor a 1 mese resta ancorato a 0,45%). Si tratta, è vero, di movimenti di centesimi, quasi impercettibili ai fini del calcolo della rata. La tendenza però è significativa: se è vero che i margini di ribasso per il mercato monetario sono ormai limitati, è anche vero che la risalita (ovvero ciò che più temono i mutuatari) sarà probabilmente ancora più graduale di quanto ci si attendeva.

L'inflazione appare infatti un fenomeno ancora lontano per l'Eurozona e la Banca centrale europea non avrà alcuna fretta di aumentare il costo del denaro (fermo all'1% dallo scorso maggio), come conferma anche il membro del comitato esecutivo Juergen Stark nell'intervista apparsa oggi su "Il Sole 24 Ore". E' però presumibile che gli Euribor comincino già a muoversi in anticipo rispetto alla Bce, anche perché il fatto che si mantengano al di sotto del tasso di riferimento fissato a Francoforte è un'anomalia dovuta alle mosse "non convenzionali" di politica monetaria attuate da Jean-Claude Trichet e soci.

La situazione attuale, insomma, è destinata a normalizzarsi, ma non immediatamente: «L'Euribor 3 mesi – sostiene Stefano Pignatelli di Aritma I.F. – rimarrà sostanzialmente stabile fino alla primavera e inizierà a salire man mano che verrà drenata la liquidità accelerando soltanto dopo giugno, quando giungerà a scadenza quanto collocato con la prima e più consistente asta a 12 mesi del 2009». Una previsione che trova conferma nei valori espressi dal mercato dei future, visto che l'Euribor a 3 mesi è stimato allo 0,73% a marzo e in leggera risalita nei mesi successivi: 1,06% a giugno, 1,42% a settembre e 1,75% a fine anno. Ma c'è anche chi pensa che il mercato stia sovrastimando le possibilità di ripresa economica dell'Europa e vede un recupero ancora più lento per l'Euribor: «A nostro parere – osserva Marco Annunziata, capo economista di UniCredit Mib – l'Euribor 3 mesi chiuderà il 2010 attorno all'1,30%». Parole che suonano come musica per le orecchie di quanti hanno un mutuo a tasso variabile.

06 gennaio 2010
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