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Dalla microgenerazione fatta in casa alle grandi centrali. Da Sicilia agli Stati Uniti, passando da tutto lo Stivale e altri quindici paesi europei. Il percorso di Enel nel campo dell'innovazione energetica per abbattere le emissioni di CO2 procede. La consacrazione è avvenuta circa un anno fa, con la nascita di Enel Green power, cui fanno capo tutte le attività nelle rinnovabili. Oggi i Mw installati sono 4.572, ma il piano di espansione prevede di aggiungerne altri 1.900 entro il 2013, con investimenti per 3,7 miliardi.
Il peso delle diverse fonti vede in cima l'idroelettrico, con 2.500 Mw, seguito da eolico (1.200 Mw), geotermico (700 Mw), solare e biomasse. Il piano industriale prevede di intensificare soprattutto la produzione di energia con il vento, aumentandone il contributo dell'80%.
L'estero giocherà un ruolo importante. Gli impianti geotermici di Stillwater e Salt Wells, nel Nevada, si sono aggiudicati un incentivo di 61,5 milioni di dollari, nell'ambito dell'eco-piano Obama. Quanto all'Italia, si punta su un'ulteriore crescita dell'idroelettrico, dell'eolico e del fotovoltaico. La centrale fotovoltaica di Montalto di Castro (Viterbo), con i suoi 6 Mw di potenza, è la più grande d'Italia. Il progetto Archimede a Priolo Gargallo (Siracusa), che sfrutta il solare termodinamico voluto da Carlo Rubbia, a mesi sarà operativo e darà il suo contributo alla limitrofa centrale a ciclo combinato di Enel.
La controllata Enel.si, oltre al fotovoltaico, offre impianti di minieolico da 3 a 200 Kw di potenza. Sul fronte finanziario, l'ad di Enel, Fulvio Conti, ha detto pochi giorni fa che il piano di cessione di una quota dell'azienda è rinviato all'inizio del 2010 e che Enel manterrà comunque il controllo della società.