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G8 utile o inutile?

di Elysa Fazzino

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8 luglio 2009

Al di là delle polemiche sulla presidenza italiana del summit d L'Aquila, molti commentatori sulla stampa straniera si interrogano sull'utilità o inutilità del vertice e, in generale, della formula del G8. Chi parla di aspettative basse, chi di aspettative troppo alte. Chi prevede accordi generici, chi sostiene che progressi sono possibili.

«Questo non deve essere un altro G8 di promesse spezzate», titola l'Independent: «Troppo spesso, risoluzioni ottimistiche sono state dimenticate o scartate», afferma il quotidiano britannico. «Il G8 si riunisce sulle macerie delle proprie grandiose promesse di aiuto al mondo in via di sviluppo». «L'ospite del G8 di quest'anno, l'Italia, è stato particolarmente flagrante nell'ignorare le sue promesse». «Onora le tue promesse sugli aiuti, dicono i leader a Berlusconi» è un altro titolo dell'Independent.

Questo fallimento «esemplifica il problema di credibilità del G8», secondo l'Independent. Se il nome de L'Aquila deve essere associato a qualcosa che non sia un disastro naturale, «i leader devono rilasciare qualcosa di più di un altro comunicato di parole calorose e buone intenzioni». Qualcosa il G8 potrebbe fare: impegnarsi a riavviare il Doha Round sul libero scambio «il più presto possibile» e prendere «un impegno a ridurre le emissioni globali dell'80% entro il 2050». E quanto alla ridefinizione delle regole che governano l'economia globale, se «è improbabile» un annuncio importante su questioni complesse e delicate come una valuta internazionale di riserva alternativa al dollaro, tuttavia «è giusto che finalmente se ne discuta in queste riunioni». E «più fruttuosi» potranno essere i colloqui sul framework di regole per le banche.

I leader devono dibattere di un nuovo modello di crescita, esorta il Financial Times. L'agenda delle cose da discutere in tre giorni è impressionante, osserva Quentin Peel in un altro articolo intitolato «Pompa e circonlocuzione». Il giornalista ricorda come le conclusioni siano per lo più preconfezionate dagli sherpa. Migliaia di parole. C'è chi ha paragonato il vertice a una matrioska a seconda del tema da discutere: il G8 più il G5 più altri ancora. Si arriverà a 39 partecipanti. E dire che all'inizio dovevano essere quattro chiacchiere accanto al caminetto di un gruppetto di leader mondiali. «Quello che era un incontro informale è diventato un'enorme "extravaganza"».

«L'esistenza stessa di questo straordinario esercizio è stato messo in questione», sia dai principali partecipanti sia dalle organizzazioni non governative, si legge ancora sul Financial Times, che ieri parlava del «canto del cigno» del G8. Sull'economia globale, secondo Peel, «nessuno si aspetta un serio progresso». Sul resto dell'agenda, c'è il problema che il primo ministro italiano «non crede molto alla necessità di un cambiamento drastico sul cambiamento climatico». Quanto agli aiuti allo sviluppo, l'Italia è il paese del G8 che ha la peggiore performance. Senza dubbio ci saranno parole per esprimere un sincero desiderio di aumentare gli aiuti e combattere il riscaldamento globale. «ma se il summit de L'Aquila farà la differenza, è più opinabile».

Quali saranno i risultati del vertice? Si chiede ancora il Financial Times in un "domanda e risposta" sul G8. Berlusconi è stato distratto da scandali sessuali e «le aspettative sono state abbassate». Per alcuni diplomatici, il summit de L'Aquila servirà solo a preparare due eventi «più significativi», il G20 di Pittsburgh e la conferenza Onu sul clima di Copenaghen.

Il Guardian, che ha scatenato la bufera dopo avere scritto che secondo alcuni diplomatici l'Italia dovrebbe essere espulsa dal G8, pubblica anche un commento intitolato «G8, organismo sbagliato, persone sbagliate, momento sbagliato». Larry Elliott scrive che il vertice è più un pasticcio del solito, ma cita due ragioni per dare al G8 una breve sospensione della pena capitale. La prima è che ci sono tantissimi esempi di aiuti che hanno funzionato. La seconda ragione è che il fallimento del G8 è un colpo alla cooperazione internazionale in un momento in cui è più che mai necessaria. In ogni caso, dice, non c'è bisogno delle proteste dei no global: «Il G8 è abbastanza capace di distruggersi da solo».

Speranze nel G8 le manifesta Carla Bruni, nel messaggio ai leader che viene pubblicato dal Guardian: spera che aumenteranno i loro investimenti per salvare vite e ridurre le disuguaglianze. «Non solo è possibile, sta accadendo, funziona e c'è ancora molti da fare».

Parlando di autorità morale e politica, «Berlusconi sarà probabilmente oscurato da Obama», scrive il britannico Times. Inoltre, nota Charles Bremner, le ambizioni del vertice sono minate dalla sensazione che il lavoro viene ormai fatto altrove, dal Gruppo dei 20. «L'ascesa del G20 sta emarginando il club delle democrazie occidentali», così come nacque quando il presidente francese Valery Giscard d'Estaing lo avviò nel 1975. I difensori del G8, scrive il Times, sostengono che è un utile laboratorio per allineare le idee e lanciare iniziative, e che non aveva mai avuto l'obiettivo di raggiungere accordi.

  CONTINUA ...»

8 luglio 2009
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