L'AQUILA – I paesi del G-8 e del G-5 (Cina, India, Messico, Sud Africa, Brasile), più l'Egitto ospite della presidenza italiana e la Svezia quale paese presidente di turno della Ue (nel siglario del vertice si parla comunque di G-14) si impegnano a «cercare una conclusione ambiziosa ed equilibrata al Doha Round nel 2010» e danno mandato ai ministri del Commercio di «esplorare immediatamente ogni possibilità di impegno diretto nell'ambito della Wto e di incontrarsi prima del vertice (G-20, ndr) di Pittsburgh» in programma il 24 e 25 settembre. Così si legge nella bozza di dichiarazione congiunta intitolata "Promuovere l'agenda globale".
I paesi del G-14 confermano la volontà di cooperare affinché «l'economia globale riprenda la crescita lungo un cammino equilibrato, equo e sostenibile a beneficio di tutti, soprattutto dei più vulnerabili». È quanto si legge nella bozza della dichiarazione congiunta G8 più G5 attualmente in discussione al vertice dell'Aquila. La bozza prosegue con l'impegno a un lavoro comune «per assicurare una ripresa verde globale». Secondo il documento, suscettibile di cambiamenti, vengono incoraggiati «lo sviluppo, la diffusione e il trasferimento da noi concordato di tecnologie pulite, a basso carbonio, riducendo le emissioni e aumentano l'efficienza energetica».
I paesi del G-14 riaffermano l'impegno a combattere il protezionismo e si impegnano a ad astenersi «da svalutazioni concorrenziali delle nostre valute» e promuovere «un sistema monetario stabile e ben funzionante». E proseguono: «Abbiamo deciso di continuare il nostro partenariato per i prossimi due anni a condizioni paritarie». Sottolineano inoltre che si tratterà di un processo orientato ai risultati, concentrato sulle sfide globali di interesse comune e cruciali.
Nel corso della riunione a livello G-14 la Cina ha affermato che vuole una riforma graduale del sistema valutario internazionale «per una maggiore diversificazione della moneta di riferimento». Il direttore del servizo stampa e informazione del ministero degli Esteri cinese Ma Daoxu, in un incontro con i giornalisti dopo la riunione del G-14, ha spiegato inoltre che l'accordo raggiunto in sede G-8 sui cambiamenti climatici
non vincola il governo di Pechino, che ritiene fondamentale la necessità per i paesi sviluppati di prendere in considerazione «le diverse condizioni» dei paesi emergenti e in via di sviluppo.