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Summers è noto per lo spirito battagliero, e anche per essere uno dei migliori economisti dell sua generazione, se non il migliore. Nell'ultimo anno, ha tenuto a freno l'ansia di primeggiare, e ha collaborato con Obama e Timothy Geithner per far uscire il mondo dalla crisi. Ben prima del crack della Lehman Brothers, Summers, accusato talvolta di aver architettato la bolla, da fautore di bassi tassi di interesse e di regolamentazioni non intrusive delle banche, aveva avvertito che gravi guai macroeconomici erano in vista, innanzitutto nei mercati finanziari e immobiliari. La preveggenza gli è valsa il lavoro alla Casa Bianca, quale arbitro dietro le quinte della crisi globale. Ha condotto il dibattito sulle dimensioni dello stimolo, difendendo a spada tratta una legge a dieci cifre (finì decurtata di un 15%). Inaspettatamente, ha preso la guida della politica per la casa, il cambiamento climatico, la riforma sanitaria e le bancarotte dell'industria automobilistica, contribuendo a preparare le proposte della Casa Bianca per creare la massima occupazione. Come ha scritto, ha aiutato l'economia americana ad «allontarnarsi parecchio dall'abisso».