Torna all'elenco
In questi giorni, i politici cinesi non perdono occasione per rimproverare gli Stati Uniti per la loro incontinenza di bilancio. Zhou, il governatore della Banca popolare di Cina, preoccupato per la sorte dei mille miliardi di titoli di Stato Usa nei forzieri di Pechino, si è spinto molto più in là, abbozzando una proposta per rivedere il sistema finanziario globale. In un discorso che ha scosso i mercati, nel marzo 2009, il chief economist cinese ha proposta una nuova forma di valuta internazionale di riserva, gestita dal Fmi, che, secondo lui, consentirebbe una stabilità economica globale molto maggiore. Nonostante le sue parole misurate, la proposta di Zhou, che ha prodotto grande scalpore, e le sue critiche alla pianificazione economica americana, sono state interpretate come un segnale della crescente fiducia di Pechino nelle proprie ricette finanziarie. Poco dopo, la Russia ha reso pubblica la sua versione del piano di Zhou, mentre il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, si è detto «abbastanza aperto» all'idea. Come a dimostrare la tesi di Zhou, questa frasetta buttata là da Geithner ha subito fatto precipitare il dollaro.