Un dizionario è una cosa seria, specie se si tratta di un dizionario di economia. E quello che viene presentato dal Sole 24 Ore oggi in edicola è l'«Abc» in trecento voci di una crisi dolorosa, un sillabario della Grande recessione che ha squassato l'economia mondiale.
Di queste parole, sigle, acronimi, espressioni che sono usciti dalle stanze più o meno ovattate della finanza e sono stati gettati in faccia ai risparmiatori abbiamo cercato di dare conto, unendo completezza e chiarezza. Ma questa crisi ha anche destato fiere passioni, voglie di incolpare e pruriti di punire. Voglie e passioni non debbono trovare posto in un dizionario, ma possono far capolino in un anti-dizionario, in una carrellata di voci sul filo dell'ironia. E per alcune delle voci del dizionario diamo allora qui di seguito un trattamento più avventuroso...
Aspettative razionali (teoria delle)
Supponiamo che il governo, nella sua infinita bontà, mandi a casa di ogni cittadino un assegno di mille euro, per sostenere la domanda in una situazione di crisi economica. Che cosa ne fate? Niente, naturalmente. Risparmiate tutti i mille euro per pagare le imposte. Quali imposte? Quelle future: lo stato ha speso questi mille euro, e questa maggiore spesa dovrà essere compensata in futuro da un aumento delle tasse. Quindi il cittadino previdente mette questi soldi in un cassetto, così da poter in futuro pagare quelle maggiori imposte. Benvenuti alla "teoria delle aspettative razionali".
Bad bank
La «banca cattiva» risolve il problema della coabitazione: ogni uomo è un impasto di angelo e di demone e la stessa cosa vale per le banche. Ma possiamo separare quei gemelli siamesi: togliamo dai bilanci delle banche i veleni e le tossine e gettiamoli nella bad bank. Il gioco è fatto. Rimane solo la "banca buona" (vedi la prossima voce).
Banca Commerciale
Anche dopo aver tolto dalla banca i titoli tossici, quel che rimane è però un angelo poco custode: rimane un'istituzione che ti presta l'ombrello quando splende il sole e lo rivuole indietro quando piove.
Banca d'affari
Specie inviad'estinzione.Anche in Ame-rica le banche d'affari ( o banche d'investimento), dopo aver fatto gli affari loro, si sono affrettate a chiedere lo statuto di banca commerciale, così da avere accesso agli aiuti finanziari del Tesoro e della Banca centrale.
Basilea 1 e 2
Queste regole dovevano proteggere le banche da se stesse, cioè assicurare che avessero abbastanza capitale per fronteggiare i rischi che prendevano. Ma non ha funzionato. Nei cantieri delle riforme c'è un "Basilea 3". Funzionerà? Chissà. Forse poi ci vorrà un "Basilea 4". In ogni caso, i matematici ci rassicurano: l'elenco dei numeri è infinito...
Bolla speculativa
Homo bulla est, disse Marco Terenzio Varrone, un letterato romano del I secolo a.C. E se l'uomo "è bolla", non possiamo sperare molto. Se nell'uomo la ragione coesiste con la "bolla", con il farsi trasportare da pulsioni emotive profonde, anche quando sono in ballo le fredde ragioni dell'economia e della finanza, allora, per parafrasare il Vangelo, «le crisi saranno sempre fra voi».
Carry trade
Con il carry trade si prende a prestito una valuta che costa poco e si compra con quei soldi una valuta che rende di più. Semplice, no? Sì, può funzionare, fino a che smette di funzionare. Intanto, il cerino acceso gira da un trade all'altro...
Cartolarizzazioni
Con le cartolarizzazioni i prestiti vengono trasformati in obbligazioni vendute al pubblico. Così i soldi prestati tornano "magicamente" alla banca, il rischio viene trasferito ai compratori dei titoli cartolarizzati e le banche realizzano l'antico sogno dell'umanità: la botte piena e la moglie ubriaca.
Cat bond
Per i conoscitori dell'inglese, cat non sta per «gatto» ma per «catastrofe». I cat bond sono usati per limitare i danni ai bilanci degli assicuratori causati da disastri naturali. Chissà che non emergano un giorno da questa crisi anche dei catastrophe bond che proteggano i nostri bilanci dai danni causati da banchieri avidi, politici distratti e regolatori addormentati al volante...
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