ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER
3 novembre 2009
2 novembre 2009
1 NOVEMBRE 2009
31 ottobre 2009
30 ottobre 2009
29 ottobre 2009r
24 Ottobre 2009
23 ottobre 2009
22 ottobre 2009
21 ottobre 2009
20 ottobre 2009
16 ottobre 2009
15 ottobre 2009
14 ottobre 2009
13 ottobre 2009
12 ottobre 2009
10 ottobre 2009
8 ottobre 2009
7 ottobre 2009
6 ottobre 2009
5 Ottobre 2009
4 Ottobre 2009
2 Ottobre 2009
1 Ottobre 2009
30 Settembre 2009
29 Settembre 2009
28 Settembre 2009

27 Settembre 2009

25 settembre 2009

26 settembre 2009

24 Settembre 2009

IDEE - IL TESSUTO ECONOMICO / Quando l'operaio salì sul Carroccio

di Giuseppe Berta

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
14 ottobre 2009


Accanto al declino della grande impresa come centro di organizzazione sociale, vi è l'ascesa di forme eterogenee di organizzazione del lavoro industriale che alla metà degli anni 80 incominciano a essere appena percepite, ambiti liminali che si situano all'apparente periferia del sistema economico e che vengono registrati come atipici e difformi rispetto alle architravi dell'industrialismo.

Si inizia a parlare di «operaio diffuso», per indicare i profili di quei lavoratori che non si concentrano nelle aree metropolitane, ma si collocano in una distesa di attività produttive quasi interminabile e ininterrotta, però collocata in una sorta di terra di nessuno, che non possiede né i caratteri specificamente urbani né quelli rurali di un tempo. Sono lavoratori di fabbriche piccole o di dimensioni contenute, anonime, disperse su un raggio territoriale ampio e poco differenziato. Operai difficili da classificare, perché adottano modi di comportamento che differiscono da quelli della grande impresa. Per attitudini politiche e sindacali d'impronta moderata, che non collimano con gli archetipi consolidati della classe operaia, in specie perché non rimarcano il contrasto sociale con un universo imprenditoriale pericolosamente simile, nei lineamenti, a quelli dei loro dipendenti.

Muove proprio dalla scoperta di questi caratteri la prima indagine sugli operai delle zone a economia diffusa del Veneto che patrocina l'Istituto Gramsci locale, costretto a prendere atto non solo della distanza culturale che separa da sempre gli operai delle province «bianche» da quelli delle fabbriche «rosse» del paese, ma della «natura plurima e diversificata», «talora perfino frammentaria», che distingue, insieme con l'organizzazione produttiva, anche una popolazione industriale dall'identità sociale composita e contraddittoria.

I nuovi operai
Sono poco più di mille gli intervistati dal gruppo di lavoro dell'Istituto Gramsci veneto con un questionario che viene somministrato, attraverso le strutture di base della Cgil, a operai delle province di Treviso, Padova e Vicenza (c'è anche il distretto produttivo di Montebelluna, già emerso alla notorietà, fra quelli coinvolti). Sono lavoratori relativamente giovani, nella grande maggioranza al di sotto dei quarantacinque anni; per il 41,2% si tratta di donne. Essi «costituiscono gli "eredi" della tradizionale famiglia periferica che ha attivato il decollo dell'economia a base diffusa». Non stupisce, quindi, che per il 35% abbiano incominciato a lavorare a quattordici anni e qualche volta anche prima; che abbiano avuto spesso (nel 33,6% dei casi) esperienze di lavoro precario; che abbiano cambiato posto di lavoro con una certa frequenza e, soprattutto, che svolgano mansioni relativamente semplici (solo il 31,3% effettua procedure dotate di «un certo grado di complessità»).

Ma i più specializzati formano il nucleo più saldo, l'élite, se la parola non suonasse stonata in rapporto a un simile mondo operaio, la punta emergente di questa popolazione di fabbrica: sono i lavoratori «nel fiore dell'età», in genere maschi, con «condizioni di lavoro relativamente favorite» e un curriculum professionale qualificato. Di qui la vicinanza - che è anche aspirazione - al lavoro autonomo, da ascriversi a «una volontà protagonistica di autorealizzazione», ravvisata nell'impulso a essere imprenditivi. Nelle loro file pesca voti la Liga, che raccoglie consensi soprattutto fra i giovani, mentre sono più scarse le simpatie verso il partito comunista. L'attenzione per la politica è bassa, comunque, così come per la stampa e i temi legati all'opinione pubblica, senza che questo si traduca in estraneità all'esperienza sindacale: chi analizza i risultati della ricerca rileva che, «contrariamente a quanto ci sarebbe da attendersi», il tasso di sindacalizzazione di questi operai è tutt'altro che esiguo.

Il tema su cui insisteranno tanti commenti nei successivi vent'anni - il contrasto apparente fra il voto leghista degli operai, da un lato, e l'iscrizione al sindacato confederale, dall'altro - è già dispiegato per intero fin dai primi scandagli sui nuovi lavoratori di quella che è ancora la periferia dell'Italia industriale. La sorpresa con cui si registra questa tendenza, se poteva essere giustificata di fronte ai sondaggi pionieristici, per giunta condotti dall'osservatorio della sinistra, non lo sarà più dopo, quando si continuerà a porre in relazione l'adesione del sindacato con una visione politica della società e del ruolo del lavoro al suo interno: ma già l'opinione di un bravo ricercatore sociale come Fausto Anderlini non esita a mettere in guardia dal considerare i sistemi di piccola impresa come interpretabili mediante lo schema di una "struttura sociale polarizzata". «Nella generalità dei casi» le relazioni tra lavoro e capitale «sono irretite e governate un universo assai eterogeneo di relazioni sociali». Ne risulta un assetto delle classi «assai mobile», fluido, in parte derivato dal processo d'industrializzazione e in parte dal contesto agrario del passato.

  CONTINUA ...»

14 ottobre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-