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Se il fallimento della Grecia altro non è che il fallimento di New York City (e non l'uscita dell'Argentina dal currency board), diventa un evento molto meno drammatico. In questo caso la Grecia può essere lasciata al suo destino. Non per cattiveria nei suoi confronti, ma per equità. Visto che la Grecia (ma anche l'Italia) mal sopporterebbe una gestione di bilancio imposta da Francoforte, è giusto che non possano contare su di un aiuto da Francoforte. Altrimenti, non faremmo altro che creare cattivi incentivi o profondi risentimenti nazionalistici che avrebbero effetti ancora più devastanti sulle possibilità di un'integrazione futura.
Se la recente crisi finanziaria ci ha insegnato qualcosa è che le assicurazioni implicite offerte dai governi sono pericolose: seminano i germi di crisi future. Se questo vale per il settore privato, vale a maggior ragione per quello pubblico. Se vogliamo salvare l'idea di Europa, dobbiamo rinunciare a queste assicurazioni implicite e invece rinforzare il senso di responsabilità dei singoli stati nazionali: cominciando a far pagare i greci per i loro errori.