ITALIA

 
 
 

 
HOME DEL DOSSIER

9 dicembre 2009

8 DICEMBRE 2009

7 dicembre 2009

6 dicembre 2009

5 dicembre 2009

4 dicembre 2009
03 dicembre 2009
2 dicembre 2009
1 DICEMBRE 2009
30 novembre 2009
29 novembre 2009
28 novembre 2009
27 novembre 2009
26 Novembre 2009
25 novembre 2009
24 novembre 2009
23 novembre 2009
22 novembre 2009

21 novembre 2009

20 novembre 2009

19 novembre 2009
18 novembre 2009
17 novembre 2009
16 novembre 2009
15 novembre 2009
14 novembre 2009
13 novembre 2009
12 novembre 2009
11 novembre 2009
10 NOVEMBRE 2009
9 NOVEMBRE 2009
8 Novembre 2009
7 novembre 2009
6 novembre 2009
5 novembre 2009
4 Novembre 2009
3 novembre 2009
2 novembre 2009

Il manager costretto a riprogettare il passato

di Nino Ciravegna

Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
2 novembre 2009

Con i manager per tornare al passato. Perché a volte l'innovazione più forte è quella di riscoprire le origini con uno scossone che rimette in gioco tutto, perfino il marchio. E con lo slogan "Sganciamoci" la storica casa dello spumante italiano, la prima a sfidare apertamente lo champagne, nel 1865, manda un messaggio forte, e provocatorio, per la svolta. Perché per stessa ammissione dell'amministratore delegato della società di Canelli (Asti), il marchio «era solido, ma forse un po' noioso».
Sganciamoci per tornare al passato, in versione moderna, vuol dire riscoprire il più antico mestiere dell'impresa: la produzione, vero punto di forza del made in Italy. Produzione e qualità più alta. Via, dunque, a un drastico piano per tagliare l'attività di distribuzione di alcolici di marchi stranieri, che portavano volumi di fatturato, ma una bassa redditività. Il core business ha riconquistato la centralità perduta, il marchio è stato riposizionato in alto con spumanti di elevata qualità, come era una volta. Ma, sembra un paradosso, per tornare al passato la famiglia Gancia, giunta alla quinta generazione, ha dovuto fare il passo più difficile: un passo indietro nella gestione.
Ritorno alla qualità, dopo drastiche ristrutturazioni: il discorso vale anche per Novità Holding, un piccolo gruppo alimentare con 25 milioni di fatturato fondato da tre dirigenti neoimprenditori under 40, che hanno rilevato due aziende in crisi rimettendole in gioco. E guadagnandoci.

Il ritorno di Gancia al passato è stato messo nelle mani di una squadra di manager: la presidenza è stata affidata al fiorentino Carlo Peretti (ex presidente di Vodafone Italia), mentre amministratore delegato è diventato il cuneese Paolo Fontana, con esperienze in multinazionali come Sonoco e Philips ed esperto di ristrutturazioni di medie imprese italiane. Un passo indietro nella gestione diretta, accompagnato da un atto coraggioso: un aumento di capitale di 10 milioni deliberato proprio allo scoppio della grande crisi, nell'ottobre 2008.

Da industria a cantina

Il nuovo Gancia-team ha messo a punto un drastico piano di ristrutturazione con l'obiettivo - spiega Fontana - «di porre basi solide per un'azienda più piccola, ma con un business più sano». Piano indispensabile, perché il 2008 si è chiuso in perdita e anche il 2009 sarà in territorio negativo. Obiettivo 2010: il pareggio. Un piano coraggioso, perché non è facile rinunciare a 40 milioni realizzati con la distribuzione di bottiglie con brand straniero. «Facevamo logistica industriale, con una redditività molto bassa. Ma noi siamo nati, e vogliamo restare, produttori: per questo abbiamo tagliato le referenze distribuite, da 350 a meno di cento».
Ma è sulla produzione che si sono concentrati gli sforzi: «Il ritorno alle origini, per noi, vuole dire - continua Fontana - alzare il livello di qualità. Dovevamo decidere se fare industria o tornare cantina, pur con i volumi che caratterizzano la nostra realtà. Non abbiamo avuto dubbi: cantina».
Prodotti nuovi, quindi. Per esempio le cuvée Platinum, con un Asti docg millesimato di nuova ispirazione o, al top, il Carlo Gancia metodo classico brut. Tra le novità anche le proposte del progetto Alta Langa, che ha permesso di rivitalizzare aree che non rientravano nelle zone classiche di vinificazione, ma che garantiscono qualità simile ai grandi cru francesi. Da lì nascono i migliori spumanti metodo classico (molto più complessi, nelle fasi di lavorazione, dei normali spumanti) di casa Gancia, con in cima l'Alta Langa doc 60 mesi, uno dei pochi in Italia ad avere l'anno stampigliato sull'etichetta. «In Italia siamo solo in tre, a livello industriale - continua l'amministratore delegato della casa di Canelli - a utilizzare la pigiatura morbida, con i torchi Marmonier invece della pressatura industriale: con questo sistema tradizionale si tira fuori solo il 45% del mosto, ricavato dal succo degli acini senza utilizzare le bucce». E con questi nuovi prodotti è partita la caccia a nuovi clienti, scommettendo su una fascia di consumatori più giovani, quella persa: gli acquirenti tradizionali erano molto più agé, dai cinquant'anni in su, concentrati al Sud. «Abbiamo posizionato i nuovi prodotti nella fascia di prezzo medio-alta. E i risultati di questi primi mesi di vendita ci stanno dando molte soddisfazioni».

Diecimila pizze al giorno
Taglio dei costi, ristrutturazioni, qualità: la ricetta vale anche per Novità Holding, fondata da tre soci dopo varie esperienze nel campo della consulenza o in grandi banche d'affari. Vincenzo Ciulla, 36 anni, è stato alla PriceWaterhouse e alla Barilla, ha rilevato un bar e poi si è messo in società con Pietro Del Monte, 35 anni, lavori in Arthur Andersen e alla City londinese, e Pietro Sabato, 39 anni, con un curriculum in grandi gruppi commerciali. I tre soci, impegnati nella gestione del gruppo, hanno dato vita a Novità Holding, specializzato nella gastronomia per grande distribuzione, catering e hotel. Il primo passo è stata l'acquisizione della Nuova Orsa Maggiore, specializzata nella produzione di pasta fresca e gastronomia con i marchi "Le pronte specialità" e "Tempio delle delizie". L'azienda, ferma da mesi, è stata trasformata in Vinfood, occupa 90 dipendenti nell'impianto di Montefalcone di Feltre (Ancona): alle quattro linee di produzione ne è stata aggiunta una quinta che produce 10mila pizze al giorno.
  CONTINUA ...»

2 novembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 di 2 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-