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Grande attenzione per la zona franca anche a Taranto, destinataria di agevolazioni per oltre 6 milioni: troppo pochi rispetto alle 200 aziende che avrebbero manifestato interesse? «La scarsità delle risorse è un falso problema - risponde Ippazio Stefàno, 65 anni, sindaco da tre anni in una giunta di sinistra -. È invece importante partire al più presto, così come stabilimmo con il ministro Scajola nell'incontro dello scorso ottobre a Roma. Oggi, in assenza del decreto attuativo, di competenza dell'Economia, non sappiamo come assegnare questi incentivi: lo facciamo secondo l'ordine d'arrivo o con il clic day? Ma vorremmo soprattutto partecipare alla stesura delle regole».
Secondo Gianni Cataldino, assessore allo Sviluppo economico di Taranto e con delega alle Zfu, «dobbiamo dare al più presto una risposta alla città, che ha un tasso di disoccupazione del 37 per cento. La nostra Zfu dispone di tutto: di un grande porto, di un aeroporto a dieci chilometri e di autostrade».
«In attesa della legge – aggiunge Stefàno - abbiamo investito nella zona franca, migliorando la viabilità e l'illuminazione. Aspettavamo da troppo tempo questa legge: non possiamo permetterci il minimo errore». Ma quale tipo di aziende sono attratte? «Sono piccole imprese locali o esterne - risponde Marcello Carone, commercialista e titolare di Progea, società privata incaricata dal Comune di assistere le aziende e le start up della Zfu - e operano prevalentemente nei servizi».
Come la Alpha Security, azienda con dieci addetti, operante nella gestione della sicurezza. «La crisi ci mette alle corde - osserva Vincenzo Lauria, amministratore e socio dell'impresa - e non riusciamo a offrire sconti per convincere gli imprenditori dubbiosi. Paradossalmente non riusciamo nemmeno a sfruttare gli incentivi per l'assunzione di cassintegrati: di fronte ai nostri 900 euro al mese molti preferiscono rimanere in Cig a 800. La Zfu ci darebbe una boccata d'ossigeno».
Diverso il caso della ArsLogica Sistemi, società padovana attiva nella progettazione di infrastutture per l'information technology. «Abbiamo appena inaugurato a Taranto - annuncia Filippo Cacace, ad della società - un'unità operativa, con due addetti, per tastare il polso al mercato: è una scommessa, perché il tessuto industriale è fragile. Tuttavia se la Zfu ci aiutasse, non è escluso che si possa crescere, assumendo giovani ingegneri e diventando l'unità operativa per la Puglia e le zone limitrofe».
e.scarci@ilsole24ore.com
L'Anci chiede di sedersi al tavolo delle regole