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Gli Stati Uniti restano divisi

di Carlo Bastasin

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23 Marzo 2010

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Il legame tra spesa pubblica ed effetti sulla crescita e sull'occupazione sarà così il vero banco di prova dell'Amministrazione e condizionerà il giudizio degli americani anche sulla riforma della sanità. Da qui sta infatti ripartendo la nuova fase politica, dopo il lungo travaglio. Nel bilancio fiscale 2011 il presidente ha proposto 200 miliardi di incentivi fiscali e creditizi per le piccole imprese da cui ci si attende la maggiore creazione di posti di lavoro. Sono infatti le piccole imprese quelle che creano il 50% dell'occupazione nelle fasi di ripresa del ciclo economico, ma sono anche quelle che hanno perso metà degli 8 milioni di posti durante la crisi. Nei giorni scorsi è stata varata la "legge sui posti di lavoro" che corrisponde a 18 miliardi di dollari, mentre sono in discussione altri due pacchetti di stimolo. Il primo per 140 miliardi dovrebbe estendere sia i sussidi di disoccupazione oltre le prime 99 settimane, sia i finanziamenti agli stati con l'obiettivo di evitare tagli all'occupazione nel settore pubblico. Altri 17 miliardi sarebbero destinati al sostegno degli investimenti e ad altri interventi a favore delle piccole imprese.
In un rapporto di fine febbraio il Budget Office ha cercato di stimare gli effetti delle politiche di spesa sulla crescita, ha cioè calcolato il "moltiplicatore" per ogni dollaro speso dal governo. Il giudizio sull'estensione dell'assicurazione sanitaria e dei sussidi di disoccupazione è positivo perché è rivolto a sostenere i consumi di famiglie che non sono in grado di mantenere il proprio livello di vita. Anche il taglio degli oneri fiscali per le imprese in base alla creazione di posti di lavoro ha un moltiplicatore maggiore di una riduzione generalizzata delle tasse sui profitti o delle tasse sui redditi dei lavoratori (in parte andrebbero in risparmi). Gli stimoli agli investimenti potrebbero cadere nel vuoto finché le imprese hanno ancora impianti inutilizzati, mentre il sostegno agli stati è indispensabile in un momento in cui la spesa locale viene drammaticamente limitata dai debiti. Nel complesso per i democratici si tratta di un quadro politico molto conveniente che coniuga l'efficienza economica al sostegno dei propri elettori.
Sull'esito di questi stimoli, cioè sulla crescita dell'economia americana, si gioca non solo il destino della presidenza, ma anche un disegno politico - di cui la riforma sanitaria è certo il simbolo - che sembra destinato a trasformare la società americana.
cbastasin@piie.com


La rivoluzione in sintesi
Polizza obbligatoria
Dal 2014, polizza obbligatoria per i 32 milioni di americani che attualmente ne sono privi: pena, una multa che negli anni arriverà fino a 695 dollari o al 2,5% del reddito.
Rimborsi per i farmaci
Possibilità di rimborso per gli anziani che hanno dovuto pagare per intero i farmaci nel 2010. Dal 2011 ci sarà uno sconto del 50% sui farmaci non generici. Dal 2020 è prevista la possibilità di portare questo sconto al 75% per tutti i tipi di farmaci.
Famiglie a basso reddito
Il programma federale per le famiglie che hanno redditi sotto il livello della povertà (ovvero 29mila dollari l'anno per una famiglia di quattro persone) viene esteso anche a tutti coloro che hanno guadagni inferiori al 133% di tale livello.
Il numero stimato di nuovi assicurati è di circa 14 milioni con fondi a carico delle casse federali. Assicurazioni senza alibi
Le assicurazioni non possono più non pagare le cure a un assistito appellandosi alle «condizioni preesistenti», cioè obiettando una malattia o un evento passato. E non possono negare le cure a un assistito in base alla sua storia sanitaria, per esempio a chi si ammala di un tumore già riscontrato tra i familiari.
I compiti dei datori di lavoro
Le aziende con 50 o più dipendenti devono contribuire alla spesa sanitaria se questa è a carico dei contribuenti. Per queste imprese si prevede una tassa annuale di 2mila dollari, ma applicabile solo a partire dal 30° lavoratore dipendente.
Le aziende con più di 25 dipendenti e salari da 50mila dollari beneficiano di appositi crediti d'imposta.

«The bill» in concreto: cosa cambia per sei americani tipoSINGLEReddito di 13mila dollari annui Coperto da Medicaid Non cambia nulla: resterà la copertura prevista da Medicaid che riguarda le famiglie di quattro persone con un reddito annuo inferiore ai 29mila dollari all'anno o i singoli che non superano i 14mila dollari all'anno. In totale si parla di 37 milioni di persone. In realtà la riforma prevede di estendere il programma federale per le famiglie a basso reddito.   CONTINUA ...»

23 Marzo 2010
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