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È stato possibile poi compiere un percorso di innovazione dell'ordinamento finanziario italiano che rappresenta uno dei pochi episodi di successo per un Paese sempre pronto a troncare e sopire le tensioni riformiste. Dalla creazione della Consob alla prima riforma del codice civile, all'assicurazione dei depositi, alla riforma della banca pubblica, il dopo-Sindona ha visto l'avvio di un importante processo di riforme, anche se con molte incertezze e non poche battute d'arresto. Come avvertiva proprio Ambrosoli in un'intervista televisiva: «Di Sindona probabilmente c'è n'è qualcuno ancora in giro: cambi il nome, cambi la faccia, ma la sostanza rimane».
La battaglia per la legalità non è mai vinta definitivamente: onorare il sacrificio di Giorgio Ambrosoli di trent'anni fa è il modo migliore per tenere alta oggi la tensione su valori che sono ancora drammaticamente fondamentali e certo rari come allora.