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Ma se vogliamo allargare l'orizzonte, e parlare anche, come propongono Mancuso e De Monticelli, della «svolta positiva che il Vaticano II ha introdotto tra cattolici e storia», svolta che andrebbe estesa al rapporto con la natura, facciamolo, eliminando però dalla scena un farmaco che non comporta certo una crescita, per la persona, della "parte di vocazione" contro quella di destino.
Vorrei avanzare su questo tema appena qualche dubbio: siamo sicuri che un'adesione incondizionata alla tecnoscienza porti davvero ad ampliare la sfera della libertà personale, allargando «i confini della giurisdizione della coscienza morale di ciascuno»? A me pare una visione davvero troppo ottimistica, e magari un tantino acritica, dei termini della questione. Sarebbe importante approfondire su questo punto un dibattito che in Italia è assai trascurato.
Eugenia Roccella è sottosegretario al ministero del Lavoro, della salute e delle politiche sociali
Terza puntata
Il dibattito è stato aperto da Innocenzo Cipolletta («Avanti senza timori sulla strada della ricerca») e Davide Rondoni («Non è bacchettone chi difende la vita») sul Sole 24 Ore del 7 agosto. L'8 agosto è intervenuta Roberta De Monticelli («Una pillola da non scomunicare»)