ITALIA

 
 
 
Risultati in tempo reale
Gli aggiornamenti minuto per minuto con i dati del ministero dell'Interno
Affluenza a chiusura delle operazioni: 65,04%
Sezioni scrutinate : 64328 su 64328
IL POPOLO DELLA LIBERTA' % Seggi
35,26 29
PARTITO DEMOCRATICO    
26,13 21
LEGA NORD    
10,2 9
DI PIETRO ITALIA DEI VALORI    
8 7
UNIONE DI CENTRO    
6,51 5
 
Tutti i risultati delle Europee >>
 
HOME DEL DOSSIER
ITALIA
I conti di Bruxelles
EUROPA
FOTO - VIDEO

Non siamo euroscettici ma eurosaggi

di Giulio Tremonti

Pagina: 1 2 3 di 3 pagina successiva
commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
9 giugno 2009


In Europa, il cambiamento portato dalla crisi viene marcato da segnali diversi, a volte soft, a volte hard, tutti comunque significativi.
Cominciamo dai primi, dai segnali soft. La mia impressione è che, per effetto della crisi, l'immagine popolare dell'Europa sia diventata un po' dappertutto meno asettica, meno dogmatica, più empirica. Un'immagine che, attraverso la crisi, entra finalmente nel vivo, nel vissuto dei nostri popoli, più di quanto fosse prima. E questa evoluzione è positiva. In Italia, in particolare, l'Europa è stata a lungo vista e vissuta da un lato con forme di culto idolatrico; dall'altro lato con forme di reazione e rigetto quasi ironico. E devo ammettere che, quanto erano eccessive alcune espressioni dogmatiche di culto, tanto erano a loro volta eccessive le posizioni opposte reattive e ironiche. Per effetto della crisi, l'Europa è infatti progressivamente vista in positivo, come strumento di assicurazione e di protezione. Ed è ora anche possibile guardare al passato in una logica più equilibrata, cercando di capire le rispettive posizioni.
Io, per esempio, ero considerato euroscettico. Non lo ero affatto, in realtà, ma certo ho rilevato – e tante volte – aspetti che, se non visti attraverso il culto dominante, apparivano discutibili, o rappresentabili in termini diversi.

Dal 2001 in poi, anche prima di assumere ruoli di governo, ho sostenuto per esempio che l'allargamento dell'Unione Europea ai paesi dell'Est fosse giusto, ma che fosse troppo breve il tempo della sua attuazione. Si può legittimamente sostenere una cosa o l'altra, ma anche sostenere che fare la cosa giusta nel momento sbagliato può produrre una cosa sbagliata. Quando sostenevo che i tempi dell'allargamento erano troppo brevi, ero considerato euroscettico. Mi pare che ora l'abbiano scritto e detto anche autorevolissimi rappresentanti italiani il cui pensiero-azione si esprime nella direzione opposta.
La stessa reazione c'è stata quando sostenevo che alcuni elementi del Patto di Stabilità e di Crescita fossero discutibili. Allora, il patto era dominante, anche al margine dei decimali. La mia tesi era considerata un argomento italiano per eludere le regole europee, poi però e "autorevolmente" è stato detto che il patto era stupido e per questo andava riscritto. Ed è stato così...
Il professor Monti mi ha contestato tante volte la misurazione chilometrica della Gazzetta ufficiale europea e la citazione della più stravagante regolamentazione europea. Ma l'ultima "direttiva" europea sulla quantità di sale consentita nei brötchen tedeschi o nella baguette francese non mi sembra particolarmente intelligente. Un altro esempio: l'ultimo rapporto di un gruppo di alto livello sul linguaggio di genere utilizzabile in Europa per cancellare i differenziali di gender dice che "uomo di Neanderthal" è una forma che si può ammettere, ma "uomo politico" e "uomo di legge" no.
Occupare intelligenze e funzioni in esercizi di questo tipo non contribuisce certo a migliorare l'immagine dell'Europa, ma io credo – ripeto – che il bilancio complessivo fatto anche in base alla crisi, sia ora fortemente positivo. Rispetto a prima, viene fuori un'immagine utile e più umana dell'Europa, più intelligente, meno rigida. E questa, oggi, è una componente importante della forza dell'Europa.
Ma di quale Europa? Immaginiamo cosa sarebbe successo, in altri tempi, con una presidenza di semestre come quella della Repubblica Ceca, con un governo nazionale che cade nel pieno del suo semestre di presidenza e un presidente della Repubblica che dichiara che il tema di cui noi stiamo discutendo, l'Unione monetaria, costituisce una forma di "eurosocialismo". E tuttavia è stata ed è una buona presidenza. In altri tempi non sarebbe stato così. Oggi prevale invece l'immagine di un'Europa che è riuscita a esprimere, di fronte alla crisi, un'immagine positiva piuttosto che negativa. E la ragione dipende dai cambiamenti intervenuti in parallelo anche a un altro livello, a livello hard. Qui, il dato più importante è che l'asse del potere si è spostato dalla Commissione ai governi, dal metodo comunitario al metodo intergovernativo, con un'accelerazione prodotta dalla crisi. È uno spostamento che non è collegato a considerazioni di carattere antropomorfico: la Commissione "debole". In realtà, non è la Commissione a essere divenuta più debole: il punto è che i governi sono diventati, per effetto della crisi, più forti.
La sequenza dei vertici tra capi di Stato e di governo è l'espressione del ritorno dei governi, anzi dello spostamento della forza politica dalla commissione ai governi. Alcuni dei tanti vertici sono davvero pure sedute di conoscenza o di autoscienza, altri però sono invece riunioni importanti, che hanno effetti sostanziali di decisione e di spinta. Sia i primi che i secondi sono nel complesso molto utili.
Lo dimostra la successione dei provvedimenti presi, sempre su impulso dei governi: a volte sono provvedimenti apparentemente minori. Per esempio, nell'ultimo vertice europeo di primavera, si è discusso, per la parte economica, sui criteri contabili. Il governo italiano ha fatto notare che, dietro la contabilità, c'è l'ideologia e la politica, perché la contabilità non è una fredda rappresentazione ragionieristica, ma riflette l'idea che si ha della funzione dell'impresa: se l'impresa deve creare valore per gli azionisti, o invece per chi sta nell'impresa. A seconda dei criteri contabili che si applicano, si applica in realtà una certa idea del capitalismo.
  CONTINUA ...»

9 giugno 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Pagina: 1 2 3 di 3 pagina successiva
RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio

L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.
 
 
 
 
 
 
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-