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Polverini-Bonino, sfida sullo sviluppo

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Le cinque domande
1. La questione sanitaria. Quali saranno le prime decisioni strategiche che assumerà da presidente della regione?
2. Emergenza occupazione. La crisi di Videocon mette a rischio 1.300 posti di lavoro già entro la fine di marzo. Come eviterà il fallimento dell'azienda e il licenziamento dei lavoratori?
3. Sviluppo del territorio. Punterete su alcuni settori produttivi in modo prioritario? Quali? E attraverso quali strumenti finanziari?
4. Politica fiscale. Nell'ambito delle competenze regionali, a quali agevolazioni darete la priorità alle famiglie o alle imprese?
5. Il problema dei rifiuti. Dato il ritardo della raccolta differenziata e l'emergenza della discarica di Malagrotta, quali saranno le iniziative che assumerà da governatore?
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Renata PolveriniEmma Bonino
I giudizi del Sole 24 Ore
1. Tutte le priorità indicate dalle due candidate rappresentano storicamente autentici buchi neri della sanità laziale in un fastidiso palleggio di responsabilità e di "eredità" da una giunta all'altra. Centrali di acquisto, controlli di gare e centri di spesa sono in qualche modo ora già operativi sotto la spinta dei piani di rientro concordati con il governo. Per quanto riguarda il potenziamento dell'assistenza sul territorio a scapito dell'ecceso di ricoveri, aseve capire se il centrodestra vuole davvero tagliare i piccoli ospedali inutili e periolios, come il governo pretende o se sotto sotto intende salvarli. Ben vengano gli "stati generali" proposti dalla Bonino: la partecipazione deve essere il fulcro del risanamento, a patto però che ci sia la chiara assunzione di respionsabilità da parte di tutti. Altrimenti si precipeterebbe in un assemblarismo fine a se stesso, nemcio di scelte che necessariamente dovranno essere difficili e dolorose.
2. Il 31 marzo termina la cassa integrazione in deroga per i lavoratori dello stabilimento di Anagni. Per i 1.300 lavoratori c'è l'emergenza immediata di ottenere un'ulteriore proroga degli strumenti di sostegno del reddito finora attivati. Una partita che deve essere affrontata anche (non solo) dalla regione, visto il ruolo assunto dopo l'accordo del febbraio 2009 che ha attivato risorse proprio per la cassa in deroga. Ma in prospettiva occorre trovare un soggetto industriale in grado di mettere in campo una proposta di riconversione credibile per l'ormai ex Videocon. Le ipotesi finora circolate sembrano poco convincenti e il nuovo governatore avrà un potere contrattuale rinnovato (e quindi spendibile politicamente) nella ricerca di questo soggetto. Conta non affidarsi solo al ministero e conta spendersi in interlocuzioni dirette con i privati pronti a scendere in campo.
3. Bene il credito alle piccole e medie imprese, con un intervento della Banca impresa Lazio, debitamente ricapitalizzata, come è nei progetti della candidata Pdl, Renata Polverini. Ma bene anche puntare all'innovazione, come dice la candidata del centro-sinistra, Emma Bonino, finanziando le imprese che investono nell'ambiente, utilizzando tecnolgia avanzata. Quella «green economy» che dovrebbe essere il driver della crescita dei prossimi anni. Sulla carta i programmi contengono ambedue iniziative utili per lo sviluppo del territorio: se la Polverini, che annuncia 100mila posti di lavoro in tre anni, cita i grandi eventi, dalle Olimpiadi al Gran premio Roma di Formula 1 per creare occupazione e giro d'affari, la Bonino, che non fa numeri, mette tra i capisaldi del programma il rilancio del turismo. Sfide che passano attraverso la difficile scelta delle infrastrutture della regione. I due programmi sono complementari: chiunque vincerà, in una logica di dialogo, potrebbe farne tesoro, mettendo al centro la crescita
4. In attesa del federalismo fiscale, l'unica strada per ridurre il prelievo fiscale, almeno per parte di competenza regionale (vale a dire le addizionali Irpef e Irap) è quella di ridurre il deficit della sanità. Su questo punto le due candidate concordano: se non si comincia ad aggredire il moloch di un deficit che nel 2008 ha toccato quota 9,6 miliardi, i margini di manovra per il nuovo governatore del Lazio saranno esigui. Ridurre la spesa, senza incidere sui livelli essenziali di assistenza: questa la scommessa che attende il prossimo presidente della regione Lazio. La strada è nell'oculata gestione dele risorse e nella lotta agli sprechi. I risparmi potrebbero essere indirizzati al finanziamento di alcune delle misure fiscali prospettate da Emma Bonino, poiché appare impensabile aggravare il deficit.
5.La chiusura della più grande discarica d'Europa e l'incremento della raccolta differenziata restano le due azioni imprescindibili per portare Roma (e con la città tutta la region) a standard da metropoli europea. È vero che spetta al Campidoglio indicare il sito alternativo a Malagrotta ma si tratta di decisioni dal forte impatto ambientale in cui è necessario il concerto con la regione. Quanto la questione sia complicata lo dimostra il difficile iter del piano fatto approvare dal precedente governatore Piero Marrazzo. Sul quale il suo successore sarà chiamato a decidere.

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