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Lo stupore della stampa estera: «L'Italia vira a destra»

di Elysa Fazzino

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30 MARZO 2010


L’Italia "vira a destra", la coalizione di Berlusconi "smentisce i pronostici" e avanza, "il vero vincitore è la Lega Nord". E per il centrosinistra è una "vittoria di Pirro". I titoli della stampa estera sull’esito delle elezioni regionali italiane mostrano una certa sorpresa. Dopo una campagna elettorale segnata da scandali e dal calo di popolarità del premier, gli osservatori stranieri si aspettavano un voto-sanzione per il centrodestra.

"Silvio Berlusconi tiene testa alla sfida dell’opposizione, la coalizione vira a destra", titola il Times di Londra. "L’equilibrio di potere all’interno della coalizione – scrive Richard Owen - si sposta verso la Lega Nord, partito di destra e anti-immigrazione". Il centrodestra ha fatto meglio del previsto in un voto considerato un test di popolarità per Berlusconi.

Tuttavia "ci sono stati segni di crescente disillusione tra gli elettori, dopo una serie di scandali di sesso e corruzione, i timori per i posti di lavoro e l’economia in crisi". La partecipazione al voto è stata del 65%, quasi otto punti in meno rispetto a cinque anni fa. La Lega Nord aumenta la sua fetta elettorale e diventa un alleato "sempre più potente".

Gli alleati di destra sono «i veri vincitori» delle elezioni, sottolinea l’Independent. "Berlusconi potrebbe affrontare una lotta di potere nel governo dopo un voto deludente". Il premier, scrive Michael Day, «ora si inquieterà della minaccia proveniente dal suo fianco destro», da una Lega Nord "imbaldanzita".

Lo spostamento di potere nella coalizione al governo "renderà più difficile per Berlusconi spingere avanti le sue riforme costituzionali". Il primo ministro – ricorda l’Independent - vorrebbe introdurre un taglio dei seggi in Parlamento e una riforma del sistema giudiziario.

“Ma la crescita della Lega preoccuperà il premier”. I leghisti “avranno le loro priorità per le riforme, come una maggiore autonomia per il Nord Italia, e ciò significa che alcuni del campo di Berlusconi dovranno andare nei posti dietro”, afferma Franco Pavoncello, professore di scienze politiche alla John Cabot University di Roma. Altrettanto preoccupante per Berlusconi è il calo della partecipazione. Il “sempre abbronzato” leader “ha perso un po’ del suo smalto”.

“Berlusconi ottiene vincite” e strappa quattro regioni al centrosinistra: così il Financial Times sintetizza l’esito dell’aspra contesa. Ma i veri vincitori – sottolinea Guy Dinmore - sono il “non voto” del 35% degli italiani che non sono andati alle urne e la Lega Nord, che si è rivelato in passato un difficile partner di coalizione.

“L’impressionante vittoria della Lega nel Nord – continua il Ft – è avvenuta a spese dei due principali partiti e potrebbe cambiare l’equilibrio di potere nella coalizione di Berlusconi”.

“La coalizione di Berlusconi sventa i pronostici”, titola Le Monde con grande evidenza sulla homepage del suo sito. Il centrodestra ha smentito le previsioni negative e si è impossessato di territori controllati dalla sinistra. Ha vinto in sei regioni, di cui quattro strappare all’opposizione. “Il campo di Berlusconi ha cantato vittoria”, mentre alla vigilia si aspettava alla meglio di guadagnare due regioni.

Lo spagnolo El Mundo punta il richiamo sulla homepage sulla vittoria della Lega Nord. “Non è la prima forza politica del paese, ma poco le manca per mettersi davanti al partito di Berlusconi”. Scrive Irene Velasco: “La Lega Nord, un partito fortemente nazionalista (nella sua pagina web si definisce come un movimento politico per l’indipendenza della Padania) e con risvolti xenofobi è il chiaro grande vincitore delle elezioni regionali italiane”.

La Lega Nord è avanzata perfino in regioni considerate bastione del centrosinistra come l’Emilia Romagna.

Il “trionfo della Lega” – continua El Mundo - pare destinato a “cambiare gli equilibri nell’esecutivo per dare più peso a questa formazione”. Neppure il Cavaliere può cantare vittoria: i principali progressi del centrodestra “sono merito della Lega”, della quale d’ora in poi sarà “ostaggio”.

El Pais titola sulla homepage “Vittoria di misura della sinistra nelle regionali italiane”. La Lega Nord avanza nei feudi altrui, la sinistra mantiene sette regioni su 11. Ma quella della sinistra è una “vittoria di Pirro” spiega il titolo all’interno, poiché la destra le ha strappato quattro regioni arrivando a conquistarne sei. Miguel Mora insiste sul messaggio di “disincanto” mandato a quasi tutta la classe politica. “L’astensionismo è aumentato di quasi otto punti e l’unico partito che è avanzato in voti e consenso è la Lega Nord”.

  CONTINUA ...»

30 MARZO 2010
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