Viene differito al 31 dicembre 2008 il termine per l'individuazione degli immobili non più utilizzati, che vengono riconsegnati al Demanio una volta completate le procedure di riallocazione. Soppressa l'indicazione dell'importo complessivo degli immobili inutilizzati da restituire, prima quantificata in almeno 2 miliardi di euro. La trasformazione e la costruzione di nuovi immobili può avvenire anche tramite accordi con società a partecipazione pubblica e soggetti privati. Sono isituiti, nello stato di previsione della Difesa, un fondo in conto capitale e uno in conto corrente, per le esigenze di riallocazione e per la manutenzione e il supporto dei mezzi – mobili e immobili – delle forze armate.
I proventi delle dismissioni e valorizzazioni sono riassegnati allo stato di previsione del ministero della Difesa. La permuta di immobili dello Stato in uso al dicastero della Difesa può ora essere effettuata anche con soggetti privati e società a partecipazione pubblica. Il responsabile diventa il ministero della Difesa, che agisce d'intesa con il Demanio. Il ministero individua gli ulteriori immobili da alienare e approva i contratti di trasferimento. Alienazioni, permute e gestioni vengono effettuate direttamente dal ministero, con l'eventuale supporto di società pubbliche o a partecipazione pubblica. I proventi possono essere destinati alle esigenze funzionali della Difesa. Le alienazioni e permute possono essere effettuate a trattativa privata, se il valore è inferiore a 400mila euro. Sono stabilite anche le modalità delle permute e alienazioni con cessazione del carattere demaniale per i beni di interesse storico-artistico.
Nel fondo di parte corrente affluiscono anche i proventi derivanti dalle alienazioni dei materiali e mezzi fuori uso della Difesa