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Le pagelle di Italia- Spagna

di Giuseppe Ceretti

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Buffon 6 ½
Possiamo chiedere sempre al nostro portiere di fare i miracoli? Para l'unico rigore parabile, tirato da Guiza. Gli altri sono stati eseguiti alla perfezione, impossibile arrivarci. Durante la partita si mostra come al solito sicuro, anche perché sa orchestrare al meglio la difesa. Un vero fuoriclasse al quale possiamo perdonare un pallone sfuggitogli di mano all'80' e rotolato per sua fortuna sul palo. Sarebbe stata una beffa. Non dimentichiamo che se gli azzurri sono arrivati a giocarsela ai tiri dal dischetto contro la Spagna, il merito è suo.

Zambrotta 6
Abituato a fare l'incursore, si è adattato al ruolo di difensore puro e se l'è cavata con abilità ed esperienza. Ricordiamo un intervento decisivo a una manciata di secondi dalla fine dei tempi regolamentari. Poco brillante in avanti, ma non aveva scelta, per la pressione esercitata dal centrocampo spagnolo che non gli ha concesso spazi.

Grosso 6 1/2
Una partita generosa. Valgono per lui le osservazioni fatte per Zambrotta, con la differenza che l'esterno del Lione ha tentato anche qualche progressione sulla sinistra. Gli è mancato il supporto dei centrocampisti e quando ha trovato qualche varco c'erano sulla fascia Ramos e in seconda battuta Pujol. Resta il fatto che dalle sue punizioni sono venuti i veri pericoli (si fa per dire) per la difesa spagnola. Freddo sul rigore, era il primo dell'Italia e non ha fallito.

Panucci 6
Il grande mestiere ha compensato qualche deficienza fisica del non più verde difensore. Dalle sue parti, sia pure non sempre lucidi, arrivavano a gran velocità le due punte, Villa e Torres, e i centrocampisti e qualche incertezza c'è stata. Ma alla fine ha contribuito a evitare la capitolazione dell'Italia con l'intero reparto difensivo

Chiellini 8
Il migliore degli italiani in campo. E questo la dice tutta sul tipo di partita giocata dall'Italia. I suoi piedi non sono certo raffinati, ma a lui si chiede altro: anticipo, senso della posizione, stacchi con perfetto tempismo. E il difensore della Juventus non ha deluso. Chiamato a sostituire al centro della difesa il "mostro" Cannavaro, è cresciuto incontro dopo incontro, dimostrando un forte affiatamento con i compagni. Contro la Spagna non ha sbagliato nulla e se Torres esce anticipatamente e senza segnare, il merito è anche suo. Segnaliamo un paio di salvataggi decisivi in mezzo all'area. Bisogna dire grazie al difensore juventino se l'Italia è riuscita a trascinarsi ai supplementari e poi ai rigori.

Ambrosini 5 ½
Palloni ne recupera e quando si tratta di ripiegare c'è ed è certo più presente dei compagni di reparto. Discreto anche quando si pone quale primo argine ai limiti dell'area degli azzurri. Ma non si vede quando la squadra riparte, forse non è mestiere suo, e alla fine paga anche un notevole dispendio di energie e finisce in piena riserva.

De Rossi 5
Stavolta non ha ripetuto la prestazione offerta contro la Francia anche perché sull'altra sponda c'erano magliette rosse e non blu. Parte bene e offre ottima copertura al reparto arretrato, ma poi non sa impostare come gli era riuscito contro i francesi. Gli manca il faro (Pirlo, Pirlo, dov'eri?), il punto di riferimento e per giunta nel secondo tempo calano anche le forze. Va sul dischetto stremato, sbaglia e mette la sua firma sul ritorno a casa. Resta uno dei pochi punti fermi per il futuro azzurro, ma nei momenti decisivi gli manca un po' di carattere e di lucidità.

Aquilani 4 ½
Il giovinetto s'è perso, sulle sue spalle è piombata all'improvviso una responsabilità che non era in grado di reggere. La sintesi della sua partita sta nei chilometri percorsi spesso a vuoto, alla ricorsa perenne degli avversari e alla ricerca di una posizione mai trovata. E sì che giocava con gente che parla la sua stessa lingua di club, ovvero De Rossi e Perrotta. Nessuno mette in discussione i suoi numeri, ma la strada per un ruolo di giocatore perno del centrocampo della Nazionale è lunga, molto lunga. Visto in azzurro, si capisce anche il suo utilizzo moderato nella Roma da parte di Spalletti. Aspettiamo che cresca. Al minuto 108 sostituito da

Del Piero s.v.
E' entrato troppo tardi per incidere e Donadoni ha spiegato tanto tentennare perché De Rossi accusava dolori e pensava a un'altra sostituzione. Resta da chiarire perché uno con i suoi piedi non sia stato inserito nella cinquina dei rigoristi. Peccato. Di sicuro Donadoni non è un frequentatore di spot pubblicitari e non sapeva che alla domanda della suora se nel palmares di Del Piero c'erano gli Europei, rispondeva voglioso: "Vediamo". Peccato. Troppo fugace il congedo dalla Nazionale di uno dei nostri fuoriclasse. Onore al campione.

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