Roberto Cammarelle batte il colombiano Oscar Rivas con il punteggio di 9-5 e si qualifica per la semifinale nel torneo di boxe olimpico, categoria super-massimi. Medaglia sicura, dunque, visto che nel caso di sconfitta in semifinale non si disputa un incontro ma entrambi i perdenti si aggiudicano il bronzo. Ora l'azzurro attende il vincitore dell'incontro tra il britannico David Price e il lituano Jaroslav Jaksto.
Saladino, nel salto in lungo il primo oro per Panama
Irving Saladino ha dato il primo oro in assoluto nella storia dei Giochi olimpici a Panama: ha vinto la finale del salto in lungo con la misura di 8,34. Era una medaglia annunciata e il pronostico è stato rispettato, anche se l'atleta sentiva forte su di sè la pressione di un'intera nazione che attendeva questo oro. Pressione che Saladino aveva avvertito in particolare l'altro giorno in fase di qualificazione, e lo si era visto dai diversi salti nulli e dalla qualificazione raggiunta con una misura non significativa. La medaglia d'argento è andata al sudafricano Khotso Mokoena con 8,24 e il bronzo al cubano Ibrahim Camejo.
Trionfo della Isinbayeva: oro nell'asta e record del mondo
Yelena Isinbayeva, la «zarina» di Russia non ha fallito la prova dell'anno: record del mondo nel salto con l'asta, 5,05 metri al terzo tentativo. Il nuovo primato è superiore di un centimetro a quello stabilito meno di un mese fa al meeting di Montecarlo. Un record che si somma all'oro olimpico. La Isinbayeva ha quindi bissato del tutto le Olimpiadi di Atene: anche lì vinse l'oro e realizzo il record mondiale della specialità, e ora si è ripetuta a Pechino. Il gradino più alto del podio se l'era assicurato con la misura di 4,85, superata facilmente al primo tentativo, mentre le altre concorrenti avevano mollato prima. Poi è stata una lotta a due: lei e quell'asticella lassù. Il primo tentativo è quasi riuscito, poi nella fase di richiamo ha toccato leggermente con il braccio destro l'asticella: questa non è caduta subito, si è mossa solo quando l'atleta è arrivata sul materasso, illudendo lei e i 91mila sugli spalti del National Stadium che ce l'avesse fatta. Poi il secondo tentativo, con un errore però più evidente rispetto a prima. Prima di fare il terzo tentativo ha cercato la privacy, e come è suo solito si è avvolta e nascosta in un telo bianco. Minuti di concentrazione, poi è venuta fuori. Ha chiesto il sostegno del pubblico, ha chiesto l'applauso ritmato dei 91mila e accompagnato da quello ha scalato i 5,05 metri.
Cina sotto choc: si ritira l'eroe Liu Xiang
Era considerato il simbolo della Cina olimpica, la medaglia d'oro dell'atletica che tutti aspettavano. Ai blocchi di partenza della finale dei 110 ostacoli invece Liu Xiang non ci sarà: quella che doveva essere la sua Olimpiade è già finita. La Cina è sotto choc: una tragedia per tutto il Paese. Immensa la delusione sulle tribune dello stadio davanti al dramma del campione più amato, scene quasi di panico davanti alle televisioni dove i tanti cinesi che affollano i siti olimpici hanno seguito le batterie dei 110 ostacoli. Nella conferenza stampa che è seguita l'allenatore del campione, Sun Haiping, è scoppiato in un pianto dirotto spiegando a stento le ragioni dell'infortunio. Liu Xiang dopo una falsa partenza in batteria ha lasciato la pista toccandosi il piede destro.
Un danno enorme l'assenza di Liu Xiang, in termini di immagine, con ricadute anche economiche. In tanti in Cina erano venuti a Pechino quasi esclusivamente per vedere il loro eroe.
Quando Liu Xiang ha lasciato lo stadio "Nido d'uccello" la televisione cinese ha mostrato i volti degli spettatori increduli e sgomenti. In realtà Liu Xiang, che oltre a essere campione olimpico è anche campione del mondo dei 110 ostacoli, nonostante le attese che su di lui riponeva tutta la Cina dell'atletica, era arrivato a questi Giochi in pessime condizioni fisiche, tanto che a un certo punto la sua partecipazione era pesantemente in dubbio. Da mesi era alle prese con un problema inguinale, sulle sue reali condizioni fisiche la Cina ha sempre mantenuto uno stretto riserbo.
Il campione ha fatto l'impossibile per esserci, sapeva di avere tutta la Cina sulle sue spalle: non gareggiava dal 24 maggio scorso, in una gara organizzata per l'inaugurazione dello stadio olimpico aveva corso in 13"18, poi a Eugene negli Usa era stato squalificato per falsa partenza. «Per le batterie non dovrebbe essere un grosso problema - aveva detto il suo allenatore Sun Haiping - ma se non c'è un miglioramento sarà certamente un problema».
Liu Xiang ci ha provato, ha fatto tutto quello che poteva nelle sue condizioni, e anche di più. È sceso in pedana, ha provato a fare una batteria, ma non c'è stato niente da fare. Sulla sua Olimpiade è calato subito il sipario.
Canoa, azzurri in finale il K4 1000 e il K2 1000
L'equipaggio italiano del K4 1000 metri, capitanato dal portabandiera azzurro Antonio Rossi, accede alla finale grazie al secondo piazzamento ottenuto nella semifinale, con il tempo di 2'58"627. L'equipaggio azzurro - con Rossi anche Franco Benedini, Alberto Ricchetti e Luca Piemonte - ha impresso un ritmo più sostenuto nel finale per evitare di andare ai ripescaggi controllando agevolmente gli avversari. Davanti a tutti sono arrivati i forti slovacchi. L'impressione è comunque di un quartetto azzurro in gran forma.
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