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Vancouver 2010: Fabris e i fondisti deludono, podio sfiorato nel super-G. Attesa per la Kostner

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21 febraio 2010
Fabris e i fondisti deludono, podio sfiorato nel super-G

L'Italia sfiora ancora una volta il podio nello sci alpino alle Olimpiadi di Vancouver. Johanna Schnarf non doveva neanche partire per il Canada ma l'infortunio di Nadia Fanchini nel super-G di St. Moritz alla vigilia dei Giochi le ha aperto la strada a cinque cerchi. La 25enne finanziera di Valdaora, tifosa della Sampdoria, ha chiuso al quarto poso nel Super-G di Whistler alle spalle dell'oro austriaco Andrea Fischbacher, della slovena Tina Maze e della statunitense Lindsey Vonn. Solo 11 centesimi hanno separato laSchanrf dall'impresa che comunque conferma di avere talento. L'Austria conquista il suo primo oro in questa edizione dei giochi. Tra le altre azzurre Lucia Recchia ha chiuso settima. Gara difficile per Elena Fanchini che non è riuscita a trovare il feeling migliore con la pista e ha chiuso al 14mo posto. Daniela Merighetti ha spigolato e lo scarpone che ha toccato il ghiaccio l'ha costretta ad uscire di pista senza poter reagire. La bresciana non è ancora riuscita a concludere una gara. «Appena ho tagliato il traguardo ho alzato le braccia al cielo per il miglior risultato della mia carriera - ha detto Johanna Schnarf -, immediatamente dopo ho visto il distacco che mi separava dal podio e mi sono messa le mani sulla faccia. Non pensavo di essere vicina a un risultato così importante».

Nella 30 km inseguimento di sci di fondo Giorgio Di Centa si è classificato 12mo. Il portabandiera azzurro è stato protagonista nei primi 15 m a tecnica classica, indicazione importante in vista della 50 km che si svolgerà l'ultimo giorno dei Giochi. Dopo il cambio di sci, nella parte a tecnica libera, la fuga dello svedese Johan Olsson ha determinato una forte scrematura tra gli inseguitori. L'oro è andato al connazionale Marcus Hellner davanti al tedesco Tobias Angerer, già vincitore di Coppa del Mondo, e allo stesso Olsson. Quattordicesimo Pietro Piller Cottrer, rimasto sempre un po' coperto durante la gara, 24mo Thomas Moriggl mentre David Hofer ha concluso al 53mo posto.

Al Richmond Olympic Oval arriva una nuova delusione per Enrico Fabris, che dopo il settimo posto nei 5000, dove quattro anni fa aveva vinto il bronzo, riesce a far peggio nei 1500, distanza che lo vedeva presentarsi da campione uscente salvo poi uscire di scena con un anonimo decimo posto. Se non è un fallimento poco ci manca, perchè Fabris ha la certezza di rimanere fuori dal podio non appena taglia il traguardo con un modesto 1'47«02, poco meglio del connazionale
Matteo Anesi (1'47»34) che chiuderà 12esimo. Il 28enne poliziotto trevigiano è lontano anni luce dal pattinatore che incantò a Torino, e il confronto con i big è impietoso anche se, proprio sul podio, non sono mancate le sorprese. Il primatista mondiale Shani Davis, tre volte iridato sui 1500 e due volte campione olimpico sui 1000 Vancouver compresa, era il favorito numero uno alla vigilia ma come nell'edizione passata dei Giochi deve accontentarsi dell'argento, 53 centesimi dietro l'olandese Mark Tuitert, 30 anni ad aprile, buona carriera da staffettista (bronzo a Torino) ma al via da outsider. È lui (1'45«57) a portarsi a casa il titolo a cinque cerchi, soffiandolo a Davis che ha pure rischiato il secondo posto visto che il norvegese Havard Bokko, bronzo, ha chiuso in 1'46»13, appena tre centesimi in meno dello statunitense. Manca l'appuntamento con la seconda medaglia olimpica Ivan Skobrev, già bronzo nei 5000 e stavolta quarto, ma sempre abbondantemente davanti il compagno d'allenamento Fabris.

Adesso le speranze dell'Italia vanno tutte a Carolina Kostner, arrivata aVancouver con la sua consueta grazia e una nuova consapevolezza dei suoi mezzi: da martedì comincia con il programma corto il suo cammino alle Olimpiadi invernali.L'azzurra del pattinaggio si è detta «serena», soprattutto alla luce della rivoluzione nella sua vita di atleta, con il trasferimento a Los Angeles, per allenarsi con Frank Carroll. Dopo l'oro europeo, la campionessa dei pattini è tornata tra le grandi del panorama internazionale, ma sugli obiettivi non si sbilancia: «È tutto aperto, se pattino bene ho buone possibilità. Se sono serena i miei sogni si possono realizzare».
Finora zero medaglie: lo spettro di Torino aleggia sullo sci azzurro (di Luca Re)

21 febraio 2010
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