La terza generazione dell'iPhone è iniziata – con l'annuncio da parte di Apple del nuovo sistema operativo 3.0, oggi disponibile in versione preliminare per gli sviluppatori – ma c'è qualcuno che continua ad avere verso lo smartphone della Mela un atteggiamento "distaccato e disinteressato", per non dire e scrivere di peggio. A Steve Ballmer, amministratore delegato di Microsoft, il melafonino non è mai piaciuto e anche di recente il Ceo della casa di Redmond si è lasciato andare a commenti non esattamente benevoli e concilianti:. "Nessuno – avrebbe detto Ballmer - ha intenzione di pagare oltre 500 dollari soltanto per un logo. L'iPhone è un cellulare molto costoso, per giunta senza tastiera. Molte persone non se lo possono permettere e non possono permettersi un abbonamento dati. Un cellulare da 500 dollari non conquisterà l'utenza statunitense, così come quella dei mercati in via di sviluppo". Traduzione: lo smartphone di Apple è troppo costoso per diventare un prodotto di massa.
Parole (ma sarebbe meglio dire accuse) chiare, che hanno un fondo di verità ma che lasciano anche il fianco aperto a interpretazioni diverse, tanto più perché pronunciate da chi vuole ridare smalto a una piattaforma - Windows Mobile – che ha fatto la propria fortuna sui dispositivi di fascia medio alta. Se Microsoft punta ad ampliare il proprio bacino di utenza e le osservazioni di Ballmer possono essere comprensibili, è però anche vero che l'iPhone è stato (finora) un successo su scala planetaria nonostante un prezzo di listino tutto fuorché popolare. La discussione rimane quindi aperta e a maggior ragione lo sarà quando il software OS 3.0, come pare certo, salirà a bordo di due nuovi iPhone, di cui uno dovrebbe essere il già tanto discusso Nano, e cioè una versione più compatta e soprattutto più economica del celeberrimo telefono della società californiana.
In attesa degli eventi, quali sono i numeri dell'universo iPhone? Quali concreti risultati ha generato per Apple anche sotto il profilo delle applicazioni vendute sull'AppStore? Le cifre, poche ma assai significative, che descrivono il fenomeno sono le seguenti: nel corso del 2008 gli iPhone venduti nel mondo sono stati 13,7 milioni, quelli totali spediti dal giugno del 2007 a oggi superanno abbondantemente quota 17 milioni (cui si aggiungo altri 13 milioni di iPod touch). Il melafonino è stato spesso descritto come un prodotto d'elite e diffuso solo in alcuni mercati chiave ma in realtà sono oltre 80 i Paesi in cui è commercializzato e 72 quelli in cui è attivo il negozio di applicazioni. A proposito dell'AppStore: i numeri sono altrettanto corposi e le stime parlano di oltre 25mila programmi disponibili per gli utenti, di circa 800mila download del kit di sviluppo e di 50mila sviluppatori registrati (di cui il 60% nuovo al mondo Apple). A Cupertino, pare di capire, possono essere soddisfatti e i dati "finanziari" dell'iPhone confermano questa ipotesi. Lo smartphone touchscreen più famoso al mondo ha portato nelle casse della società più di 1,2 miliardi di dollari di entrate nell'ultimo esercizio, sebbene i volumi di vendita dell'ultimo trimestre siano calati per effetto della crisi economica globale, e una buona fetta di utili (non precisata) sono arrivati dall'AppStore. Apple, insomma, pare sia ben pronta a lanciarsi nella terza fase della sua avventura mobile. Anche con un solo prodotto a catalogo.
