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Smartphone open source per tutti firmati Htc e Palm

di Gianni Rusconi

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10 settembre 2009

La collana di cellulari a piattaforma Android si è arricchita ufficialmente ieri di un nuovo esemplare di Htc, il Tattoo. Un "googlefonino" che la società taiwanese ha dotato dell'interfaccia di navigazione tattile Sense rimarcandone la natura di oggetto tecnologico del tutto personalizzabile e adattabile alle specifiche esigenze e abitudini di comunicazione e di intrattenimento di chi se lo mette nel taschino. L'accoppiata schermo touch e sistema operativo open source targato Google trova quindi sempre più (illustri) esempi e sebbene di questo smartphone non si conoscano i dettagli relativi al prezzo di listino (sarà disponibile da fine ottobre) la sensazione è che fra le sue virtù ci possa essere anche quella di un prodotto non particolarmente costoso. Di sicuro - e lo ha enfatizzato in una nota anche il Ceo di Htc, Peter Chou – il Tattoo è un telefonino multimediale che si può "plasmare" a piacimento, dalla cover alle applicazioni da installarvi fino ai contenuti digitali da condividere on line sui siti di social network (è di serie una funzione che visualizza gli aggiornamenti del profilo su Facebook in un'unica pagina). A bordo non mancano ovviamente i servizi più popolari di Google e nella fattispecie Maps, Search e Mail, oltre all'accesso diretto ad Android Market (lo spazio virtuale dove scaricare programmi, applicazioni e giochi), e non manca neppure l'ormai irrinunciabile fotocamera digitale (da 3.2 megapixel).

L'universo androide si popola quindi di un altro modello firmato Htc (è il quarto della serie) e aspetta l'imminente infornata di annunci autunnali delle varie Motorola, Samsung e via dicendo. Fra le new entry ci sarà sicuramente Etna, il primo telefonino equipaggiato con la piattaforma di Google sviluppato da Lg Electronics per il mercato europeo. Esposto in vetrina all'Ifa di Berlino nello stand Vodafone, il terminale in questione ha tutte le carte in regola per dichiarare guerra con gli smartphone di fascia medio alta in virtù di una tastiera Qwerty a scorrimento, una fotocamera da 5.0 megapixel, il display touchscreen da tre pollici, il supporto delle reti mobili ultraveloci Hsdpa e i moduli per la connettività Wi-Fi e Bluetooth integrati di serie.

Pixi, un piccolo super cellulare per il Web 2.0
Il lancio in giugno dello smartphone Pre, per Palm, è stato una svolta decisiva per il futuro prossimo della società californiana. L'ottimo riscontro sul mercato di questo prodotto ha risollevato le ambizioni della società e ha probabilmente accelerato il rilascio di un altro cellulare basato sul sistema operativo open source proprietario WebOs. La novità annunciata ieri si chiama Pixi ed è uno smartphone più piccolo e meno costoso del Pre, a cui assomiglia comunque parecchio, e fra le sue prerogative ci sono sicuramente lo schermo con interfaccia multitouch e una tastiera Qwerty completa. Non particolarmente dotato sotto il profilo multimediale (la fotocamera è di soli 2.0 megapixel) ma con una discreta dose di memoria (8 Gbyte) e il ricevitore Gps integrato, la nuova scommessa di Palm ha fra i suoi "plus" dichiarati il fatto di integrare non solo l'ultima versione del client di Facebook ma anche i contatti di LinkedIn e quelli di Yahoo (oltre al calendario e al programma di instant messaging di quest'ultima) e di poter visualizzare il tutto in un'unica schermata attraverso una specifica funzione (Synergy). Semplicità d'uso, comandi intuitivi, possibilità di personalizzare a piacimento la cover, accesso istantaneo ai social network: il Pixi è sicuramente uno smartphone per un pubblico molto sensibile al richiamo delle mode e degli strumenti del Web 2.0 e tale sua peculiarità l'ha rimarcata anche il nuovo Ceo di Palm, Jon Rubinstein, sottolineandone in tal senso anche la natura di prodotto adatto a una vasta fascia di utenti (non solo i teenager quindi). Di Pixi, che sarà venduto negli Stati Uniti da Sprint a ridosso dell'inizio delle vacanze di Natale, al momento non si conosce ancora il prezzo ma è praticamente scontato che costerà meno del Pre, oggi proposto a listino dall'operatore mobile americano a 150 dollari con due anni di contratto.

10 settembre 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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