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Pagamenti via cellulare, scende in campo anche Nokia

di Gianni Rusconi

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26 agosto 2009

Le transazioni via cellulare cresceranno a livello globale entro il 2012 del 68%, raggiungendo i 250 miliardi di dollari. Lo dice uno studio recente di Arture D Little a conferma di un fenomeno, quello del mobile payment, che si appresta a diventare realmente globale. Del resto anche i dati elaborati dalla Banca Mondiale accreditano per il settore uno sviluppo poderoso nell'arco dei prossimi tre anni. Nello specifico almeno 300 milioni di persone che vivono nei mercati emergenti potrebbero utilizzare servizi finanziari in mobilità - transfer di denaro, pagamenti e altro - generando (entro il 2012) un business di cinque miliardi di dollari. Le cifre presentate da Gartner sono in realtà più conservative – si parla di oltre 190 milioni utenti nel 2012 rispetto ai circa 73 milioni di quest'anno e ai 43 milioni registrati nel 2008 – ma attestano comunque un boom per altro da tempo annunciato. Boom che dovrebbe iniziare a prendere corpo sin dal 2010 con l'effettiva entrata in vigore della normativa europea (allargata a 27 Paesi Ue) che rende possibili non solo i trasferimenti monetari in modalità "peer to peer" da un telefono cellulare a un altro ma anche l'accesso a forme di microcredito con una massimale di 150 euro.

In questo scenario Nokia ha presentato oggi Money, un nuovo servizio finanziario in mobilità che metterà gli utenti nella condizione di gestire le proprie finanze, micro pagamenti ovviamente compresi, attraverso il proprio telefonino. Il suo utilizzo, recita una nota, è alquanto semplice: attraverso il proprio numero di cellulare, 24 ore su 24, si potrà inviare denaro a un'altra persona, pagare prodotti, servizi e bollette, ricaricare la propria scheda Sim prepagata. Niente di particolarmente rivoluzionario ma lo spirito della nuova proposta è tutto nelle parole di Mary McDowell, EVP e Chief Development Officer della casa finlandese: "in molti Paesi il numero di cellulari supera notevolmente quello dei conti bancari e questo è un dato che evidenzia come molti utenti mobili abbiano accesso limitato, se non nullo, ai servizi finanziari di base". Il rapporto fra i due universi è in effetti sproporzionato – nel mondo vi sono oltre quattro miliardi di utenti di telefonia cellulare e 1,6 miliardi di conti bancari – e il lancio di una propria soluzione di mobile payment (basata sulla piattaforma di pagamento mobile Obopay) del primo produttore di telefonini al mondo ha tutta l'aria di essere un'offensiva volta a confermare una supremazia di mercato schiacciante che si radica in parte proprio sulla domanda dei Paesi emergenti. Terminale più servizi è del resto il binomio su cui l'industria mobile ha voltato pagina e l'offerta di Money si basa per l'appunto sulla possibilità per milioni di persone di utilizzare un servizio sicuro, disponibile attraverso le reti di numerosi operatori e compatibile praticamente con tutti i dispositivi mobili. Di Money Nokia parlerà con più enfasi nel corso dell'evento in programma settimana prossima a Stoccarda (non si conoscono gli istituti bancari coinvolti e nemmeno i costi del servizio), preannunciando da subito che verrà distribuito in modo graduale e su selezionati mercati a partire da inizio 2010.

Mobile payment: in Italia cinque milioni di conti abilitati, solo un quinto è attivo
Nel 2012, se le stime saranno confermate, oltre il 3% degli utenti mondiali di telefonia mobile utilizzerà il cellulare per operazioni di pagamento via Sms o tramite appositi Pos "contactless" a tecnologia Near Field Communication. Il dato è però molto diverso a diverse latitudini e Gartner prevede in tal senso come il mercato sarà guidato, almeno nei prossimi tre anni, da Giappone e regione Asia-Pacifico, dove ben il 3,8% dei possessori di telefonini utilizzerà tali servizi contro il 2,5% dell'Europa occidentale (che a fine 2009 registrerà una penetrazione del fenomeno dello 0,9%). In Italia, secondo i dati ABI, sono oggi circa 5,1 milioni i conti abilitati all'accesso via telefonino ma il totale dei conti attivi si ferma a 1,1 milioni e le operazioni più frequenti sono le ricariche telefoniche. Parlare quindi di fenomeno nazionale è fuori luogo e solo Poste Mobile (l'operatore virtuale messo in piedi da Poste Italiane e Vodafone) ha investito seriamente su un servizio di mobile payment ("Semplifica") che ha sviluppato transazioni per oltre 30 milioni di euro in nove mesi per importi ridotti tra i 5 e i 20 euro. In Giappone, per contro, da quando fu lanciato da NTT DoCoMo il cosiddetto "wallet phone" (telefonino-portafogli) nel 2004 il settore è via via cresciuto fino a raggiungere oggi il tetto di circa 50 milioni di persone che ricorrono al cellulare per fare acquisti.

26 agosto 2009
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