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Ma perché mai dovremmo segnalare un articolo sulla meccanica quantistica? A volte potrebbe essere un modo per vantarsi, tanto più se lo accompagniamo con un appunto come: «Credo che lo troverai divertente, anche se come al solito è piuttosto superficiale; chissà perché non usano mai l'equazione completa di Schrödinger». Di solito però, chi condivide un simile articolo pare animato da motivi più nobili del mero tentativo di far colpo sugli amici. Cerca una comunione emotiva, dice Berger. «In generale, è l'emozione a provocare la trasmissione, e la reverenza è un'emozione molto potente. Se ho appena letto un articolo che cambia la mia comprensione del mondo e di me stesso, ho voglia di comunicarne il significato ad altri. Voglio fare proseliti, condividere il senso di reverenza. Se l'altro legge l'articolo e prova la stessa emozione, ci sentiremo più vicini».
Altre emozioni erano condivise dai lettori, in particolare l'ansia che, in base alla ben nota teoria giornalistica della paura che fa vendere, doveva influire massimamente sui lettori. Ma di tutte le varianti, dice Berger, la reverenza era quella che collegava maggiormente gli articoli più popolari. Mi sembra un grande complimento ai lettori del New York Times, i quali diffondono e ispirano molta reverenza, com'è stato appena dimostrato scientificamente da questa nuova ricerca. Se desiderano condividere tale sentimento, sanno già quello che devono fare.
(Traduzione di Sylvie Coyaud)
