Forse il sito archeologico più noto al mondo e il più visitato (6,4 milioni visitatori nel 2016), il Colosseo cerca un direttore. Ieri il Ministero dei Beni Culturali Dario Franceschini ha messo online sul sito del Mibact il bando pubblico per individuare il profilo adatto alla gestione del Parco Archeologico del Colosseo, nato alla fine di gennaio e ultimo capitolo della riforma dei musei.
Il parco archeologico interessato dalla selezione pubblica comprende come da decreto dello scorso 10 gennaio il Colosseo, l’Anfiteatro Flavio, il Foro Romano, il Palatino, la Domus Aurea, la Meta Sudans e ogni altro monumento all'interno dei confini individuati dall'accordo tra il MiBACT e Roma Capitale sottoscritto il 21 aprile 2015.
L'individuazione del direttore avverrà attraverso selezione pubblica internazionale, e sarà inquadrato a livello dirigenziale generale. Nel bando è scritto che alla figura qualificata si intende affidare la: “gestione del Parco Archeologico del Colosseo nel suo complesso” e “l'attuazione e lo sviluppo del suo progetto culturale e scientifico”. Tra i vari compiti: “organizzazione di mostre ed esposizioni”, programmi di “valorizzazione, comunicazione e promozione del patrimonio museale”, nonché decisioni sull'importo dei biglietti di ingresso e gli orari di apertura, in accordo con le “linee guida elaborate dal Direttore generale Musei, il segretario regionale, il direttore del Polo museale regionale e le Soprintendenze”.
Naturalmente non sfuggirà che il direttore dovrà saper relazionarsi con il territorio, incrementare la collezione museale con nuove acquisizioni, autorizzare prestiti, promuovere attività di catalogazione, studio, restauro. L'incarico tra i più prestigiosi in Italia, avrà una durata prevista di quattro anni, a fronte dei quali viene garantita una retribuzione di 145mila euro annui, più eventuali extra connessi ai risultati raggiunti e comunque non superiori ai 35 mila euro.
Chi può partecipare? Occorrere possedere una laurea specialistica o magistrale e una comprovata esperienza professionale, maturata in Italia o all'estero, traducibile con una delle seguenti condizioni: il candidato potrà essere dirigente di ruolo del Ministero, oppure potrà aver lavorato per almeno cinque anni come dirigente all'interno di organismi ed enti pubblici o privati, o ancora dovrà possedere una particolare specializzazione culturale e scientifica, di ambito accademico o nel settore delle amministrazioni pubbliche. Considerati idonei anche coloro che provengono dalla ricerca e della docenza universitaria.
I candidati ritenuti più idonei, fino a un massimo di 10, saranno convocati per un colloquio (presso la sede del Ministero a Roma, nel mese di giugno 2017), all'esito del colloquio e comunque entro 180 giorni dal termine per la presentazione delle domande, la commissione individuerà una terna di candidati da sottoporre al Ministro. Infine, l'individuazione del candidato cui conferire l'incarico, sarà fatta dal Ministro, sulla base dell'analisi condotta dalla commissione e del giudizio finale da questa espresso.
La scadenza è fissata per il prossimo 14 aprile, la domanda va presentata on line al Mibact, e la selezione sarà fatta da una commissione composta da 5 esperti di chiara fama, nel campo del patrimonio culturale. Il verdetto – a meno che i commissari non chiedano una proroga di massimo 60 giorni – arriverà entro il 30 giugno 2017. La domanda di partecipazione, da compilare online dopo la registrazione al Portale dei Servizi del MiBACT https://www.mibact-online.beniculturali.it.
© Riproduzione riservata