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Il Colosseo diventa «Parco», arriva il direttore manager

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SI COMPLETA LA RIFORMA

Il Colosseo diventa «Parco», arriva il direttore manager

Colosseo, si cambia. Nasce il Parco Archeologico che insieme all'Anfiteatro Flavio comprenderà anche il Palatino, il Foro e la Domus Aurea. E alla guida andrà un direttore scelto con una selezione internazionale, come si è già fatto per trenta altri musei e siti italiani, dagli Uffizi a Brera e Capodimonte. Il ministro della Cultura Dario Franceschini si appresta a firmare il decreto che ridisegna le competenze dell'area archeologica romano portando così a compimento la riforma avviata nel 2014. Un cambiamento dovuto per il «monumento simbolo» dell'Italia, sottolinea Franceschini. «È incontestabile che ovunque in Italia il passaggio ai musei autonomi ha portato ad un miglioramento su tanti fronti, dai visitatori che sono cresciuti a migliori servizi. È un percorso lento, che nel Paese andrà a velocità differenziate, ma che sta portando frutti».

Rimodulato il riparto delle entrate
In pratica, la Soprintendenza archeologica speciale perde la gestione di Colosseo, Fori Palatino e Domus Aurea, ma incorpora le competenze attualmente affidate a quella ordinaria - che viene soppressa - occupandosi dell'intero territorio di Roma. Alla Soprintendenza speciale, che conserva il suo carattere autonomo e quindi l'autonomia contabile e gestionale, verrà garantita una percentuale del 30 per cento degli introiti arrivati dai biglietti del Parco del Colosseo, pari all'incirca a 11 milioni l'anno, che servirà a provvedere alla tutela delle altre aree archeologiche e si unirà ad altre risorse disposte dallo Stato («negli ultimi tre anni la Soprintendenza ha potuto contare su circa 150 milioni di euro»). Mentre un altro 20 per cento delle entrate che ogni anno arrivano all'Anfiteatro Flavio, grazie ai suoi oltre 6 milioni 400mila visitatori, andrà nel Fondo di solidarietà istituito dal Mibact per il sostentamento della rete complessiva dei musei statali italiani.

Il Colosseo si e' rifatto il look

Cambia il nome dell'area archeologica
I tempi dell'operazione, come assicura il ministro, saranno rapidi. Entro 48 ore la firma del dm che poi andrà alla corte dei conti e quindi in Gazzetta. Solo dopo questa fase partiranno le procedure per la selezione del direttore. Il Parco, che manterrà il suo personale, avrà in attesa del concorso un direttore ad interim. Nel decreto, che si configura come un testo di modifica dei precedenti dm, viene citata anche Pompei, anch'essa inserita nell'elenco dei trenta musei autonomi. Qui però, alcuni cambiamenti - ricorda Franceschini - erano già stati fatti in precedenza, separando dalla gestione degli Scavi quella dei 23 Comuni limitrofi. Al momento quindi l'unico cambiamento riguarda il nome dell'area archeologica, che, rispettando la definizione citata dal Codice dei Beni culturali, diventerà, come il Colosseo e come l'Appia Antica, «Parco archeologico». Direttore rimane l'attuale soprintendente Massimo Osanna. Alla scadenza del suo mandato verrà indetta una selezione internazionale come per tutti i musei resi autonomi dalla riforma.

Il dialogo con il Campidoglio
Nella capitale rimane aperta la trattativa con il Comune, avviata nel 2015 con l'allora giunta Marino. «Noi siamo aperti», dice il ministro, spiegando che ci sono già stati contatti con l'attuale amministrazione Raggi. Il Parco, precisa, «avrà competenza di tutela nei propri confini, che coincidono con i confini oggetto dell'accordo con Comune di Roma fino al Colle Oppio e al Circo Massimo, questo consente di mantenere aperte la prospettiva di andare avanti nell'accordo con il Comune. E sarà più facile visto che dalla parte dello Stato, con l'arrivo del direttore del Parco, ci sarà un unico interlocutore».

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